Buona la prima per Francesco Baldini sulla panchina del Catania. Un gran primo tempo degli etnei, accompagnato da un grintoso secondo tempo, condito con il rigore finale di Manuel Sarao che fissa il risultato sul 3-1.
Partita molto intensa fin da subito, con Sarao che al 3′ si procura una punizione dai 30 metri. Russotto si incarica della battuta, la traiettoria diventa velenosa dopo la deviazione della barriera e l’estremo difensore Forte non arriva sul pallone che si insacca. 1-0. Quinto goal in campionato per l’ex Cavese che tocca le 100 presenze con la maglia catanese.
I rossazzurri corrono e pressano continuamente, rendendo difficile la manovra all’Avellino. Russotto e Piccolo sembrano davvero in palla e Sarao continua a fare a sportellate con la difesa irpina. Poco dopo la mezz’ora di gioco, si affaccia finalmente la squadra di Braglia dalle parti di Martinez, che però si fa trovare preparato sul tiro fiacco di Santo D’Angelo.
Al 34′ gli uomini di Baldini, trasformano in offensiva, un’ azione difensiva. Contropiede condotto da Dall’Oglio che serve Russotto alla trequarti avversaria. Il romano avanza e duetta con Piccolo che lo mette in condizione di tirare da posizione agevole. 2-0 e doppietta per il numero 7 etneo.
Sembra che si possa andare a riposo sul 2-0, ma al 45′ Maldonado regala la sfera a Santaniello che viene steso da Martinez in uscita. L’arbitro Luca Zufferli di Udine non ha dubbi, calcio di rigore per l’Avellino. Dal dischetto si presenta D’angelo che piazza il destro all’angolino basso, il portiere Spagnolo intuisce ma non basta. 2-1.
Alla ripresa dei giochi i campani effettuano un doppio cambio: Dossena e Rizzo al posto di Miceli e Adamo. La sfida continua sulla falsa riga del primo tempo: tanta intensità e accenni di nervosismo, simbolo che la partita è molto sentita da entrambe le squadre. Saranno 8 gli ammoniti in totale e un membro dello staff espulso dalla panchina per l’Avellino.
Il match è spezzettato, sia dai numerosi cambi che dalla serie di contrasti in mezzo al campo che portano il direttore di gara ad interrompere spesso il gioco. Al 51′ Braglia cambia Tito e mette in campo uno dei tanti ex di turno: Joel Baraye.
Baldini risponde al 58′ inserendo Manneh e Welbeck per uno strepitoso Russotto e capitan Izco. Al 64′ gli irpini terminano i cambi, con gli ingressi di Rocchi e Maniero (altro ex) per Illanes Minucci e Fella.
Tante interruzioni, poche occasioni. Entrano anche Albertini e Rosaia al 78′ che rilevano Piccolo e Maldonado che oltre ad aver propiziato il rigore del 2-1 ha giocato un’ottima partita. Al 79′ Martinez si oppone con bravura ad un tiro da dentro area del solito D’angelo.
Claiton e Giosa (sostituito da Sales al minuto 83) fermano le offensive degli uomini in maglia bianca, che provano con Maniero e un volenteroso Santaniello a scardinare la fortezza del Catania. All’88’ un cross dalla destra fa correre un brivido lungo la schiena dei tifosi catanesi, Maniero non arriva sul pallone per un soffio. Nei minuti di recupero il Catania chiude la partita. Welbeck sfonda sulla fascia, mette un pallone in mezzo che apparentemente viene controllato dalla difesa dell’Avellino, spunta dal nulla Manneh che si mette tra palla e difensore e si procura un calcio di rigore.
Dal dischetto non sbaglia Sarao che corona così una prestazione fatta di sacrificio e voglia. Ottavo centro in campionato per l’ex Reggina.
Il Catania ritrova i tre punti dopo due stop consecutivi. Una squadra grintosa che ha corso tantissimo per tutti e 90 i minuti. Vittoria arrivata contro la squadra più in forma del campionato, che veniva da 14 risultati utili consecutivi e non perdeva dal 20/12/2020.Buon esordio per Baldini che ha dato subito un’impronta diversa con il suo 4-3-3 e pressing alto. Super prestazione di Andrea Russotto e di Jacopo Dall’Oglio, onnipresente per tutto il corso della gara.
Dario Consoli
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