BURGIO (AG) – Il nostro viaggio a Burgio continua e fa tappa al Muceb. L’istituzione del Muceb nasce dalla volontà di salvaguardare e valorizzare una fiorente e operosa attività svolta dalle maestranze del territorio, che si sono avvicendate nel corso dei secoli per sviluppare sempre più preziosa la produzione di maiolica burgitana. Un lavoro di ricerca nel campo degli antichi mestieri, di indagini nel vecchio quartiere dei “Figuli”, dove sorgevano le antiche botteghe, le fornaci per la preparazione della materia.
Ubicato in un ex convento di Padri riformati risalente al 1580, presenta un modello espositivo che si incentra su alcuni direttrici principali, la direttrice storica, con indirizzo storico-artistico, indirizzo archeologico e indirizzo etno-antropologico. Le sezioni del museo ripercorrono storicamente i processi di elaborazione, legati alla realizzazione dei manufatti artistici nelle varie epoche, all’interno di un unico percorso espositivo.
La storia della ceramica a Burgio ha inizio alla fine del XVI secolo con l’arrivo di alcune famiglie di ceramisti provenienti da Caltagirone. Le possibilità che il territorio offriva per quantità e qualità dell’argilla, la disponibilità del carbone facilmente reperibile dai boschi circostanti, la presenza del torrente Garella e la crescente richiesta di mercato legata allo sviluppo edilizio dei paesi vicini, non sfuggì agli esperti ceramisti calatini che intorno al 1589 si trasferirono a Burgio, dove iniziarono ad esercitare la loro arte. Sorsero botteghe in vari quartieri della città; la prima produzione burgitana è in sintonia con quella calatina, ciò è testimoniato dalla decorazione vegetale che si presenta in bianco e blu.
Il Muceb racconta la storia della “roba di Sicilia”: era così che venivano chiamati fuori dall’isola i manufatti di maiolica prodotti dalla fine del XVI secolo nelle botteghe e nelle fornaci addensate in un quartiere di artigiani della ceramica che si era sempre più sviluppato su una montagna d’argilla e fiumi. La ricchezza d’acqua, la buona qualità dell’argilla, i boschi necessari per la vita delle fornaci furono un richiamo irresistibile; come tale fu nei seguenti due secoli il successo della produzione della ceramica di Burgio. Una ceramica unica al mondo.
Letizia Bilella
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