Leggere è viaggiare con la mente, è sperimentare in maniera seppur solo immaginifica nuove atmosfere, nuove suggestioni, nuovi spunti di riflessione. Connubio perfetto è, dunque, quello tra viaggi e letteratura – e molti sono i libri che ci possono far “muovere” anche solo con mente.
Scoprire posti e culture diversi, così come profumi e colori nuovi è una delle esperienze che più affascina e stimola la mente umana. Per questo, viaggiare è una delle ambizioni a lunga e breve scadenza di molti di noi. Ciò che di insolito vediamo, ascoltiamo e percepiamo con tutti i nostri sensi personalmente quando ci troviamo in viaggio sembra svelarci nuovi modi di vedere il mondo, consentirci l’elaborazione di specifiche considerazioni, proiettarci verso nuove possibilità.
Sensazioni simili si provano anche in un’altra occasione, ovvero quando si è piacevolmente immersi in una buona lettura, anche se in tal caso è la nostra mente a viaggiare, a percorrere pagina dopo pagina un cammino ancora da battere, che allarga il nostro orizzonte di conoscenza. È forse per questo che da sempre letteratura e viaggio costituiscono due universi fra loro parecchio affini, tanto da aver portatao alla produzione di un serie sterminata di opere il cui tema centrale è proprio il viaggio, reale o immaginato che sia.
Basti pensare ai numerosi resoconti di viaggio durante i Grands Tours del Settecento e dell’Ottocento o, fin dall’antichità, a tutte le ispirazioni in prosa e in poesia legate agli spostamenti umani: dal mitologico viaggio di ritorno verso casa dell’eroe omerico Ulisse dopo la guerra di Troia raccontato in uno dei poemi epici più suggestivi della Storia occidentale, al Milione di Marco Polo, fino ad arrivare al più moderno On the road di Jack Kerouac, romanzo divenuto quasi il manifesto della Beat Generation degli anni ’50. Il viaggio, insomma, ha da sempre offerto numerosi spunti agli amanti della scrittura, presentandosi come momento di formazione, di scoperta e di cambiamento – elementi frequentissimi in gran parte della produzione artistica europea. Inoltre, anche solo leggendo, si ha spesso l’impressione di essere in viaggio all’interno dei luoghi descritti nel volume retto in mano: grazie alle descrizioni paesaggistiche, architettoniche e naturali di cui si servono gli intellettuali, infatti, è possibile catturare numerosi momenti e luoghi, rendendoli fruibili anche per l’esperienza vissuta da altri.
Nel 2010, il sito americano Worldhum ha pubblicato una lista con i cento libri di viaggio che ogni amante del genere dovrebbe assolutamente procuarsi. Per realizzarla, il sito ha raccolto le opinioni delle piattaforme online più autorevoli in materia, fra i quali figurano Conde Nas, National Geographic, The Times online, The Telegraph e molti altri. La lista, che non si propone affatto come una top 100 (tant’è che le opere non sono inserite in ordine di importanza), affianca autori conosciuti, come Mark Twain per il suo Vita dura o Ernest Hemingway per Festa mobile, ad altri meno noti, ma non per questo meno interessanti. A sorpresa, invece, non è presente il sopra citato On the road, sebbene da molti sia considerato il romanzo di viaggio per eccellenza.
La lista con i 100 libri stilata da Worldhum, oltre che sul sito originario, si può trovare anche tradotta in italiano all’indirizzo: http://www. nobordersmagazine.org. Nella speranza che tale stimolo vi ricordi quanto siano affascinanti queste due attività, Voci di Città vi auguro buona lettura e buon viaggio!
Lorena Peci
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