La Norvegia, con i suoi 5 milioni di abitanti, nel 2014 si è classificata al primo posto nel Prosperity Index per ricchezza e benessere. È il terzo Stato per PIL pro capite, dopo Qatar e Lussemburgo. E Su The Economist, peraltro, è stata definita addirittura la cugina ricca, per la sua recente produzione mondiale di petrolio, la quale ha raggiunto addirittura il 2,8% su scala mondiale.
In molti, forse, sanno già che uno dei norvegesi più famosi al mondo è il pinguino Nils Olav, che nel 2008 è stato nominato cavaliere dal Re, ma pochi saprebbero oggi dove trovarlo: l’esemplare vive, infatti, allo zoo di Edimburgo e non in patria. Non meno importante, rimanendo in tema di reale e personaggi illustri, è il sovrano Harald V, che regna nel Paese dal 1991. Il padre Olav V, durante la propria reggenza, era solito spostarsi con i mezzi pubblici e pagare sempre il biglietto di tasca propria. Non c’è da stupirsi, alla luce di ciò, se si scopre che chi ha avuto problemi con la società, in Norvegia, ha diritto pur da detenuto all’accesso a internet dalla propria cella. Il ministero della Giustizia spiega, al riguardo: «è necessario per la loro educazione, in quanto gli permette di sentirsi ancora in contatto col mondo». Non a caso, la Norvegia è al ventesimo posto al mondo col più basso tasso di criminalità, mentre in Italia si è alla 65esima posizione.
Altro fattore importante, nonché sintomo di prosperità, secondo il libro dei fatti della CIA, consiste nell’elevatissimo indice di alfabetizzazione norvegese, il più alto del mondo in assoluto. Il governo, infatti, incentiva la pubblicazione di libri acquistando le prime 1000 copie di ciascuna opera, per poi distribuirle gratuitamente alle biblioteche dell’intero Paese, e ha reso gratuite tutte le università pubbliche, anche per gli stranieri. Forse è poco noto, peraltro, che proprio dal norvegese deriva una delle parole più utilizzate nell’ambito degli sport invernali: sci deriva da skid, che nell’antica lingua parlata nel Paese significava “ricoperto di pelle”. Tale termine designava il rivestimento in pelle di foca o di renna preparato per le tavole, per evitare che queste scivolassero all’indietro sui percorsi in salita, e oggi la sua diffusione ha raggiunto i quattro angoli del globo.
Non possiamo non parlare anche dell’isola più solitaria sulla Terra: l’isola Bouvet, disabitata e ghiacciata al punto da collocarsi a metà strada tra l’Africa e l’Antartide. Anche se rivendicata da altri Stati del nord Europa, la suddetta terra è sempre appartenuta alla Norvegia, da cui dista 12721 km. Pensare che tutto il Paese soffra per la mancanza di mezzi di trasporto adeguati al clima, però, sarebbe un errore: l’isola Bouvet rappresenta un’eccezione e poco ha a che vedere con i rapidi spostamenti possibili in Norvegia: Nel 2000, per esempio, è stato costruito il Tunnel di Laerdal che, con i suoi 24,5 km di lunghezza, è il traforo stradale più lungo al mondo. Costruito per la tratta Oslo-Bergen, il tunnel presenta una serie di leggere curve, allo scopo di prevenire la stanchezza degli automobilisti e aumentare, quindi, la sicurezza stradale. Ultima curiosità, stavolta legata alla vita quotidiana del norvegese medio: un’abitudine molto diffusa consiste nel guardare la slow tv, ovvero la tv lenta. Il canale di Stato NRK ha annunciato, perciò, che presto trasmetterà uno show televisivo di otto ore sulla realizzazione di un maglione ai ferri, venendo incontro a una tradizione nata già molti anni fa, quando era stata trasmessa la diretta di 10 ore di un viaggio in treno da Oslo a Bergen e quando è stato prodotto un documentario di 18 ore dedicato alla deposizione delle uova di salmone: pare che gli spettatori ne siano stati entusiasti.
Una nazione tutta da scoprire, dunque, e le cui caratteristiche – specie le meno note – la rendono tanto più affascinante per chi ha intenzione di immergersi in una cultura e in una realtà sociale così variegate, efficienti e antiche.
Marcello Strano
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