Il Nicaragua, Stato del Centro America, è considerato il “paradiso” dei pensionati ultracinquantenni; è quanto ha dichiarato l’US News and World Report che ha definito tale Paese come una delle dieci migliori mete per i pensionati che decidono di lasciare la propria terra per godersi la pensione all’estero. Secondo lo stesso giornale e altre riviste internazionali come Business insider, la spinta ad emigrare in Nicaragua deriverebbe non solo dal clima caldo e piacevole, ma soprattutto dal basso costo della vita legato ad un miglioramento della qualità della stessa, fattore sicuramente importante alla luce della crisi economica che dal 2007 ad oggi ha ridotto notevolmente il tenore di vita di molti pensionati americani ed europei.
Secondo i dati ISTAT, nei Paesi industrializzati, rispetto al passato, si è alzata la speranza di vita in confronto alla nascita e di conseguenza sono sempre più popolati da anziani di età compresa tra i 70 e i 90 anni. Tutto ciò si è tradotto oggi in un aumento del popolo dei pensionati che fuggono all’estero alla ricerca di un “paradiso”. A tal proposito, in Italia, secondo i dati dell’INPS, nell’ultimo anno circa mezzo milione dei 16 milioni di prestazioni pensionistiche pagate da tale ente è stato erogato a beneficio di pensionati residenti all’estero. Si tratta del business del mercato immobiliare; dal 2007, infatti, anno di inizio della crisi economica negli States, questa ha facilitato l’accesso degli investitori stranieri nel mercato nicaraguense e ha permesso anche l’acquisto di proprietà immobiliari da parte dei pensionati.
Il Nicaragua, dunque, non è rimasto una meta paradisiaca solo per i pensionati americani; negli ultimi anni, infatti, si è assistito ad una vera e propria fuga di ultrasessantenni italiani verso le spiagge dell’America centrale. La causa principale di tale esodo sarebbe proprio l’innalzamento del costo della vita in Italia, a seguito della crisi economica, senza un parallelo aumento del potere d’acquisto dei cittadini. Secondo il rapporto sui diritti globali del 2013, promosso dalla CGIL, i pensionati italiani che percepisco meno di 500 euro al mese sarebbero circa due milioni. Un dato certamente preoccupante se si pensa che oggi in Italia il tasso di disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli allarmanti e che spesso i pensionati rappresentano l’unica fonte di reddito per i giovani italiani. Non è questo, forse, un segnale di allerta per il Governo in carica?
Ester Sbona
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