Il dollaro si apprezza sull’euro: ecco la vera novità del 2015. Per la prima volta dopo quasi due anni la moneta unica si indebolisce nei confronti del doblone verde: per 1 euro si è passati da 1,39 a 1,26 dollari.
Come prima conseguenza, sono esplosi gli allarmismi delle imprese europee importatrici di materie prime che vedranno aumentare i prezzi dei loro fornitori internazionali; contemporaneamente si è acceso l’entusiasmo degli esportatori europei presenti da tempo nel mercato extra UE, in primis i produttori del made in Italy, i quali vedranno un vero e proprio boom delle esportazioni grazie al fatto che i propri prodotti saranno più economici rispetto al passato e quindi più convenienti. Per quanto riguarda l’Italia, infatti, la Coldiretti, in qualità di rappresentante di tutte le imprese agrituristiche italiane, guarda positivamente all’euro debole perché a suo parere è «una concreta opportunità per sostenere la ripresa economica italiana nell’attuale fase di stagnazione dei consumi interni e una possibilità per insistere sulle esportazioni extra UE».
È chiaro che i consumatori europei risentiranno dell’euro debole a causa di un affievolimento del proprio potere d’acquisto e saranno costretti a rinunciare ai prodotti importati dagli States, come la Coca Cola o le sneakers per giocare a tennis; tuttavia è vero anche che il vantaggio delle imprese italiane esportatrici si potrebbe tradurre in un aumento dell’occupazione e quindi in una ripresa economica per l’Italia. Inoltre, l’apprezzamento del dollaro sull’euro- o se si preferisce l’indebolimento dell’euro sul dollaro- potrebbe avere delle conseguenze positive sul mercato interno; la riduzione dei consumi di prodotti americani, infatti, sarebbe in grado di favorire la nascita di start up tutte italiane per la produzione ad esempio di scarpe da tennis made in Italy. La conseguenza di ciò sarebbe lo sviluppo dell’imprenditoria nazionale attraverso l’utilizzo di materie prime esclusivamente europee e l’aumento degli scambi commerciali all’interno dell’Unione Europea.
Il 2015 è l’anno dell’EXPO Italia, una delle più grandi manifestazioni internazionali dedicate al commercio che quest’anno avrà luogo a Milano; le aziende esportatrici italiane vorranno certamente sfruttare al meglio questo trampolino di lancio per posizionarsi sui mercati di tutto il mondo: ciò significa escludere qualsiasi strategia protezionistica e puntare tutto sull’export che, come sostiene Squinzi, leader degli industriali italiani, «ci ha salvato in questi lunghi anni bui di crisi e che da oggi sarà un fenomenale volano per andare ancora meglio».
Ester Sbona
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