Lo scorso 19 marzo si è tenuto a Pechino un importante vertice diplomatico tra il presidente cinese, Xi Jingping e il segretario di Stato americano, Rex Tillerson. Il tema dell’incontro verteva su problematiche di fondamentale rilevanza: in primis, la questione nordcoreana. Infatti, nei giorni scorsi , il dittatore Kim Jong-un ha sperimentato nuove testate missilistiche, caratterizzate da una potenza nettamente superiore rispetto agli standard, rilasciando poi alcune allarmanti dichiarazioni:«Oggi per l’industria missilistica è una nuova nascita, presto il mondo intero sarà testimone del significato di questa grande vittoria che celebriamo». Pare, infatti, che il leader nordcoreano abbia più volte lasciato intendere di voler sperimentare le nuove armi belliche per poter disporre di ordigni che abbiano una portata intercontinentale, minacciando così gli Stati Uniti d’America.
Tillerson, in rappresentanza del Presidente Donald Trump, è stato ospitato presso la Grande Sala del Popolo di Pechino, in compagnia di Jingping. I due, sotto gli occhi vigili della stampa, hanno rilasciato dichiarazioni positive, aprendo ad una possibile “nuova era” di rapporti diplomatici tra Usa e Cina. Tuttavia, sono ben presenti e apparentemente inconciliabili alcune delle divergenze tra i due Stati, in particolare sulla gestione dei rapporti con Pyongyang. Infatti, Pechino ha richiesto al portavoce della Casa Bianca di avviare una mediazione che abbia la finalità di arrestare gli esperimenti missilistici di Kim Jong-un; tuttavia, Washington ritiene che sia pericoloso e irragionevole avviare dei negoziati con un dittatore che ha spesso mostrato totale inaffidabilità.
D’altro canto, però, anche gli Stati Uniti hanno chiesto a Pechino un maggiore sforzo per far crollare il regime presente in Nord Corea. Pare, tuttavia, che la situazione attuale aiuti Jingping a tenere lontani gli Americani dai propri confini. Sembra quindi evidente che la questione nordcoreana, per quanto scomoda, sia un mezzo per mantenere in equilibrio i rapporti tra Cina e Stati Uniti, che si ritrovano così a fronteggiare un nemico comune che nessuno è realmente disposto a debellare esclusivamente con le proprie forze. Al contempo, sono sempre più numerose le attività di sperimentazione nucleare presso il territorio della Nord Corea registrate dai satelliti spia americani. Fino a che punto potrà durare questa situazione di stasi?
Francesco Laneri
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