Ancora una volta, oggetto di discussione tra vertici del governo e parlamentari è il ponte sullo stretto di Messina, iltanto disprezzato da alcuni e fortemente desiderato da altri collegamento tra la Calabria e la Sicilia. In questi giorni si è assistito, infatti, ad un braccio di ferro tra gli esponenti di Forza Italia, di NCD, di Area Popolare e delle sinistre.
Il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso Del Caro, nella giornata di martedì, è intervenuto presso la Camera, proponendo una nuova formula della mozione dei centrodestra riguardo al completamento della Salerno-Reggio Calabria, suggerendo di «valutare l’opportunità di una riconsiderazione del progetto del ponte sullo stretto come infrastruttura ferroviaria previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici, come possibile elemento di una strategia di riammagliatura del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno». La mozione è stata approvata con 289 voti e solo 98 contrari, e ha introdotto una novità rispetto al passato: adesso il ponte sullo stretto è pensato come una struttura di collegamento ferroviario. Tuttavia, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Del Rio, che martedì si trovava in visita a Palermo, ha moderato l’importanza della mozione approvata, affermando che la proposta del sottosegretario è solo un invito a rivedere costi e progetti; nessun dossier è sul tavolo del braccio destro di Renzi, in quanto, come dichiarato dal ministro stesso, il ponte non è una priorità.
Eppure c’è chi, come Alfano, crede di aver vinto la battaglia: il ministro dell’Interno da Catania gioisce per l’approvazione della mozione e twitta: «Il mezzogiorno riparte, un altro successo per il Sud». L’opposizione non tarda a farsi sentire: Arturo Scotto, rappresentante di SEL, definisce la mozione approvata un colpo di scena degno di un thriller e lancia pesanti accuse alla maggioranza. «Il governo – asserisce Scotto – cambia idea e per tenersi buono l’alleato del Nuovo centrodestra apre alla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, anche se ad uso ferroviario».
Gli Italiani, intanto, si chiedono se il famigerato ponte sia davvero una priorità e un’infrastruttura fondamentale per la ricrescita dell’economia nel mezzogiorno. E coloro che ormai, quando si parla di politica italiana, non possono fare a meno di sospettare, si chiedono chi beneficierà dei milioni risparmiati su cemento scadente e fatale.
Viviana Giuffrida
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