In oltre cento piazze d’Italia, da nord a sud, migliaia di persone si sono riversate per manifestare il proprio appoggio al ddl Cirrinnà. La stima dell’Arcigay è di oltre un milione di manifestanti, sparsi per tutta la Nazione, con l’intenzione di chiedere a gran voce uguaglianza, unioni civili e stepchild adoptions. Gli incredibili risultati di tale manifestazione, intitolata “È ora di essere civili”, obbligano le forze politiche a dare risposte concrete sull’approvazione del disegno di legge che renderebbe possibili le unioni civili tra coppie di omosessuali. «Quella di oggi è una bellissima piazza e ci ricorda che l’Italia è in ritardo, ma il PD è impegnato in prima persona per colmarlo», ha dichiarato Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico. Ma non tutti gli schieramenti politici sembrano essere d’accordo, infatti, Carlo Giovanardi, ha commentato così i risultati della manifestazione avvenuta sabato pomeriggio: «Le cento piazze LGBT, malgrado la sponsorizzazione del PD e di parte del Governo, si sono trasformate in un clamoroso flop. Anche prendendo per buoni i dati degli organizzatori relativi a piccole piazze dove hanno gonfiato piccoli numeri, per il flash mob in tutta Italia non si va oltre le 20/30.000 presenze».
Per l’approvazione del disegno di legge, i DEM saranno costretti a chiedere l’aiuto di SEL, Movimento 5 Stelle e Verdiniani, quest’ultimi sarebbero gli unici parlamentari di centro-destra a votare a favore della proposta. Neanche dal mondo cattolico arriva il sostegno verso la comunità LGBT e Papa Francesco sottolinea che «non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione». Così me le Sentinelle in piedi, che da tempo si oppongono alle unioni civili tra omosessuali, che hanno manifestato a favore della famiglia tradizionale, riempiendo alcune piazze d’Italia con la loro “protesta silenziosa”.
Eppure, nonostante le numerose divisioni sul tema all’interno del Paese, è innegabile che la manifestazione di sabato abbia scosso in maniera netta l’opinione pubblica; «una giornata storica per questo Paese, una mobilitazione vastissima che si è nutrita del desiderio e dell’entusiasmo di tante e tanti che hanno a cuore il valore dell’uguaglianza», secondo Gabriele Piazzonì, segretario dell’Arcigay. Di conseguenza, dopo che ogni Italiano sembri aver capito da che parte stare, non ci resta che assistere all’esito di una vicenda che si è protratta nel tempo probabilmente molto più del dovuto.
Francesco Laneri
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