Il premier Giuseppe Conte, insieme ai ministri Alfonso Bonafede, Luigi Di Maio, Roberto Gualtieri, Lorenzo Guerni, Luciana Lamorgese e Roberto speranza hanno ricevuto un avviso di garanzia. Una nota di Palazzo Chigi chiarisce che l’atto sarà archiviato.
La denuncia presentata contro i ministri è stata fatta da terzi: cittadini, avvocati e un’associazione di consumatori hanno dichiarato di avere presentato denunce nei confronti «miei e del Governo per la gestione della pandemia», scrive Giuseppe Conte sulla sua pagina Facebook. Le accuse, hanno spaziato dall’abuso di ufficio fino all’omicidio colposo. Il premier Giuseppe Conte ha così risposto:
«La prova che il nostro Paese ha vissuto e che in parte ancora sta vivendo è stata e continua ad essere impegnativa: chi ha responsabilità di governo deve rimanere concentrato sugli obiettivi da raggiungere che sono, ad un tempo, la tutela della vita e della salute dei cittadini e la ripresa più rapida possibile della vita sociale ed economica»
La Procura di Roma ha infatti chiarito che non sono accuse valide e, insieme a una nota allegata all’avviso di garanzia in questione, Giuseppe Conte e gli altri ministri non rischiano, di fatto, nulla.
Foto presa dal profilo social del Premier, Giuseppe Conte
«Ci siamo sempre assunti la responsabilità, in primis “politica”, delle decisioni adottate. Decisioni molto impegnative, a volte sofferte, assunte senza disporre di un manuale, di linee guida, di protocolli di azione. Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, senza la pretesa di essere infallibili ma nella consapevolezza di dover sbagliare il meno possibile per preservare al meglio gli interessi della intera comunità nazionale»
Conte ha voluto una volta per tutte chiarire la sua politica. Le sue scelte sono state per molti sbagliate, per altre estreme e per qualcuno assurde. Ma nessuno può davvero pensare che sia stato autore di morte, panico e tragedie. Il complottismo più sfrenato, poco a poco, si è infilato anche negli uffici delle più importanti istituzioni. Eppure basta alzare lo sguardo e vedere Brasile, USA o la nostra vicina, la Francia, per capire che le accuse sono infondate. E che Conte non sta esagerando.
Davide Zaino Pasqualone
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Nasce in Abruzzo nel 1998 in un paesino così noioso, isolato e bigotto da convincerlo, all’età di 18 anni, a fuggire a Bologna. Una volta iniziata l’università si innamorerà del fotogiornalismo. È un amante dello sport, della cultura, della filosofia, della fotografia e dei tatuaggi, potrebbe riassumere le sue idee in una frase poetica e colta, ma gli è sufficiente un semplice “Vivi e lascia vivere“