Nella giornata di domenica 20 settembre, in Grecia, si sono tenute le elezioni successive alle dimissioni di Tsipras di fine agosto. Il partito Syriza ha ottenuto il 35,5% dei voti, raggiungendo quota 145 seggi, che insieme ai 10 seggi conquistati dal partito Anel formano la maggioranza (155 seggi su 300). Difatti, il primo ministro ha scelto di allearsi con la destra per portare avanti il nuovo governo che, secondo lo stesso premier, «sarà un governo di lotta pronto a dare battaglia per difendere i diritti del popolo». Nella giornata di martedì 22, Alexis Tsipras ha giurato e poco prima della mezzanotte ha presentato la rosa dei membri del nuovo governo: a Euclid Tsakalotos è stato attribuito il ministero delle Finanze, mentre il nuovo Vicepresidente è Yannis Dragassakis.
Molti non riescono a comprendere l’alleanza tra una sinistra progressista e un partito di destra, eppure vi è una motivazione più che valida: il primo obiettivo del leader Tsipras è approvare un piano umanitario, il quale possa assicurare una tredicesima ai pensionati più poveri, salari minimi aumentati e aiuti per pagare elettricità e abitazione, così come il ripristino dell’assistenza medica gratuita e dei buoni pasto. I soli a sostenere tale piano, contro l‘austerity e il memorandum, sono proprio gli indipendenti greci di Anel.
Per quanto riguarda l’opposizione, un importante risultato è stato realizzato dai conservatori di Nuova Democrazia (28,1%) e dai neonazisti di Alba Dorata (6,99%), mentre i dissidenti del partito Syriza, i quali avevano formato il Partito di Unione Popolare, non hanno superato la soglia di sbarramento, non potendo così accedere in Parlamento. Matteo Renzi e François Hollande, intanto, si congratulano con il rinnovato premier, mentre è più scettico il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schultz, che non approva l’alleanza con la destra di Anel. Dall’Europa e dai governi più fedeli all’austerity giunge l’invito a rispettare i patti e ad essere disposti ad un dialogo con l’Eurogruppo, approvando pacchetti consistenti di riforme. E il premier Tsipras risponde che la sua Grecia è «dura a morire».
Viviana Giuffrida
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