Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano, tramite i propri canali diplomatici, di modificare il “ddl Zan“: il disegno di legge contro l’omofobia. Quest’ultimo, secondo la Segreteria dello Stato Pontificio, violerebbe “in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato“.
A tal proposito, il “Segretario per i rapporti con gli altri Stati“, monsignor Paul Richard Gallagher, ha consegnato all’ambasciata italiana presso la Santa Sede una “nota verbale” (una comunicazione formale, scritta in terza persona e non firmata). Il documento presenta tutte le varie preoccupazioni dello Stato Pontificio: “Alcuni contenuti attuali, della proposta legislativa in esame presso il Senato, riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3, dell’accordo di revisione del Concordato”.
Come spiega bene il Corriere della Sera (in un articolo a riguardo), i commi rappresentano il vero nocciolo della vicenda. Entrando nello specifico, il comma 1 garantisce alla Chiesa la “libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto“, mentre il comma 3 assicura “ai cattolici e alle loro associazioni e alle loro organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione“.
Per il Vaticano, infatti, alcuni contenuti del “ddl Zan” non solo metterebbero in dubbio la libertà di organizzazione, ma limiterebbero anche la libertà di pensiero dei cattolici.
Non sono tardate ad arrivare le prime risposte da parte dei partiti politici: Enrico Letta, segretario del Pd, ha dichiarato: “Noi sosteniamo la legge Zan e, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Siamo pronti a guardare i nodi giuridici ma sosteniamo l’impianto della legge che è una legge di civiltà.
Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, si è espresso in tal maniera: “C’è un Concordato, il Vaticano chiede il rispetto del Concordato, vedremo la risposta del governo. La posizione di Forza Italia è contro la legge Zan, ma non siamo una caserma e ci sarà qualcuno che può pensarla in maniera diversa. Ma questa legge limita gli spazi di libertà invece di farli crescere: nel testo della proposta ci sono posizioni che finiscono per limitare la libertà di opinione e di espressione”.
Comunque sia, questo del Vaticano è un atto senza precedenti che potrebbe sollevare molte polemiche e non solo: mai la Santa Sede era intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana esercitando le facoltà che le derivano dai “Patti Lateranensi“.
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