FRANCIA – La Francia, nazione il cui motto è “liberté, égalité, fraternité”, ha da poco fatto approvare in Assemblea Nazionale una legge che proclama, in maniera rigorosa, la libertà della creazione artistica e della sua diffusione, nonché tutela. A riportare quanto detto è il quotidiano Le Monde, dichiarando che il Governo della maggioranza francese ha messo ai voti questa nuova normativa. Alla fine, nonostante l’opposizione dei conservatori di destra volesse escludere dalla legislazione in questione le opere d’arte sessualmente esplicite, è passata. Tale cambiamento deve essere un esempio per tutti gli altri Paesi, europei e non. A seguito di siffatta approvazione, l’amministrazione francese è diventata il garante supremo della libera diffusione artistica a 360 gradi, dell’autonomia e dell’indipendenza di pittori e scultori francesi da qualsivoglia tipo di moralismo e censura. La Francia sarà, dunque, pronta a scavalcare l’autorità di Governi locali troppo “bigotti”.
Salta subito in mente un episodio accaduto da poco nei pressi della reggia di Versailles, ove è locata la monumentale scultura Dirty Corner di Anish Kapoor: essa, un tubolare d’acciaio che si dilunga per 60 metri è definita dall’artista stesso «la vagina della regina». L’opera è stata vittima di svariate barbarie e aspre critiche, fra cui quelle del sindaco François de Mézières. A parlarne è il Ministro della Cultura francese, Fleur Pellerin, che ha affermato quanto segue: «Dobbiamo assicurarci che l’arte possa continuare a disturbare, senza scordare che la libertà artistica non significa libertà senza responsabilità». La vecchia Gallia non è nuova a questi episodi: da poco, infatti, la statua Anything To Say di Davide Dormino è stata vittima di atti vandalici a Parigi (per ulteriori informazioni, clicca QUI). Aria di cambiamento quindi, o legge destinata a restare mera fattispecie astratta? Si spera nella prima opzione.
Francesco Raguni
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