Siamo davvero sicuri che a fine anno 2022 il virus di cui si è parlato negli ultimi tre anni ci abbia davvero abbandonato? Le prime parvenze di quella che poi si sarebbe rivelata la pandemia più lunga e pericolosa degli ultimi anni, sono arrivate a dicembre 2019 dalla Cina. Il fulcro da cui partì tutto fu la città di Wuhan, capoluogo della provincia Hubei.
Non sono ancora esattamente chiari il modo e i motivi per i quali sia scoppiata in modo così repentino e veloce questa epidemia; l’ipotesi più accreditata sarebbe quella della fuga del virus da un laboratorio d’analisi proprio a Wuhan e questa potrebbe in effetti essere la causa, poiché errare è umano. Ma perché creare un virus che potrebbe causare la morte di tantissimi uomini, senza tra l’altro pensare a un antidoto? Questa è una delle tante domande a cui per ora non si è data risposta, ma c’è anche chi accusa i poteri forti di aver volutamente creato il virus, facendolo poi “uscire” e diffondere per il mondo. Anche qui c’è una domanda da porsi: come può essere un uomo tanto affamato di potere e denaro da pensare e attuare la creazione di un virus pericoloso per gli umani solo per ricevere benefici personali?
A ogni modo, dall’annuncio della presenza di un nuovo virus chiamato sin da subito Covid19 dai mass media a novembre 2019, si è passati al lockdown durato da marzo a maggio 2020 e poi all’estate con poche ma (in quel periodo) buone libertà. Arrivano l’autunno e l’inverno 2020 e come da tradizione si sta a casa con amici e familiari e il virus comincia a circolare più velocemente, si pensa già ai vaccini. Arrivano i primi prototipi di quello che potrebbe essere l’antidoto alla chiusura fisica, ma anche psicologica di quell’anno. Di fronte, però, il problema del mutamento del virus e le sue varianti. di punto in bianco si scopre che il virus non è più lo stesso.
Il 2022 è stato l’anno della svolta, in cui finalmente si è visto uno spiraglio di luce in fondo al lungo tunnel durato quasi tre anni. Dopo dosi di vaccini, stop all’uso delle mascherine anche al chiuso, riapertura delle discoteche ed eliminazione del green pass per viaggiare, nessuno avrebbe mai immaginato che ci sarebbe stato di nuovo un picco di contagi.
Ma nell’ultimo mese, dopo che il presidente della Cina Xi Jinping ha deciso di rimuovere la politica del Covid-zero, è subito seguito un aumento di contagi e di morti legati all’infezione. A questo si è aggiunto il permesso concesso ai cittadini cinesi di tornare a compiere viaggi internazionali. Come si comportano i Paesi del mondo?
Per quanto riguarda l’Italia, la nuova circolare del Ministero della Salute afferma: “per l’inverno 2022-23 è indispensabile che i servizi sanitari regionali verifichino e, se necessario, rafforzino lo stato di preparazione al fine di fronteggiare un eventuale aumento della domanda di assistenza per i casi di SarsCoV2. In particolare si raccomanda la verifica dei posti letto in ricovero e terapia intensiva”. Il vicepremier Salvini in merito: “La cosa importante è che al momento non ci sono nuove varianti, c’è la Omicron su cui gli italiani sono in sicurezza. Nuove varianti sarebbero un problema, ma conto che gli italiani possano trascorrere un Capodanno e un’Epifania tranquilli. Se così non fosse si deve muovere l’Europa, non l’Italia da sola“.
Il Portogallo in questo momento si trova in una situazione molto difficile e non si tratta solo di Covid19. In realtà la piaga più grande al momento sembrerebbe essere l’influenza, con un conseguente aumento della mortalità. Il direttore sanitario dell’ospedale di Leiria è molto preoccupato che questo possa essere uno degli inverni più duri degli ultimi decenni. I portoghesi hanno attraversato un autunno atipico, con un’affluenza ai pronto soccorso al di sopra della media. L’inverno sarà difficile, con temperature basse, umidità alta e fattori associati come la povertà energetica e case particolarmente esposte alle intemperie.
Per chi viene dalla Cina, Italia e Spagna chiedono un test negativo al Covid19 per poter entrare nel Paese. Strada adottata anche da altre nazioni non europee.
In più, il ministro della Salute Giovanni Rezza ha annunciato che se la situazione dovesse peggiorare ci sarà bisogno del riutilizzo delle mascherine al chiuso.
La Cina contrattacca sulle restrizioni anti-Covid imposte da alcuni Paesi, inclusa l’Italia. Il Global Times, afferma che “un piccolo numero di Paesi e regioni, come Usa e Giappone, vede la riapertura della Cina come un’altra possibilità per diffamare Pechino”. “Stanno adottando – è l’accusa – uno sporco trucco politico per sabotare i tre anni di sforzi cinesi nella lotta al Covid19 e per attaccare il sistema”.
Chiara Rizzo
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