Domenica scorsa a Bologna, in una piazza storicamente “rossa” sono scese tante bandiere verdi. Sì, perché nel capoluogo romagnolo si è tenuta una manifestazione del centrodestra. Vi erano la Meloni, l’ex premier Silvio Berlusconi e ovviamente Matteo Salvini. Il leader di FI, durante l’evento, è stato presentato come il leader del centrodestra. I giovanissimi sostenitori della Lega hanno fischiato Berlusconi, una volta preso la parola perché la nuova generazione di sostenitori della Lega non vede di buon occhio che Berlusconi continui a far politica.
Nel suo discorso l’ex cavaliere lancia pesanti accuse a Grillo, definendo il suo programma simile a quello del ’32 e del ’33 di matrice hitleriana; d’altronde Berlusconi non risparmia l’appellativo di duce a Matteo Renzi.
A rincarare la dose di insulti verso l’opposizione di sinistra sono intervenuti Salvini e la Meloni. «Non possiamo vivere di nostalgia e ricordi, viviamo guardando al futuro: un personaggio inutile come Angelino Alfano con noi non ci sarà mai», queste le parole del leader del Carroccio. Berlusconi però non si sofferma solo sugli avversari, ma si esprime fiducioso sulle elezioni che avranno tra i protagonisti il centrodestra appena formato e ipotizza l’ottenimento del 40% di voti. Mentre in piazza si svolge la manifestazione, nella città si verificano scontri tra la polizia e i centri sociali che protestano. A tale riguardo Salvini ha definito i manifestanti figli di papà e sui centri sociali ha dichiarato: «li sgombereremo uno per uno e l’Italia sarà un posto migliore. La ruspa abbatte ma poi ricostruisce». Il centrosinistra ha risposto alle critiche commentando: «Niente di nuovo, foto sbiadita di venti anni fa».
Claudio Francesco Nicolosi
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