Negli ultimi giorni, Striscia La Notizia ha mandato in onda un servizio di Valerio Staffelli. Il giornalista si è occupato del caso delle borseggiatrici di Milano, ma la situazione è surreale. Queste donne vengono avvistate, segnalate e fermate dalla Polizia per furto, ma alla fine vengono sempre rilasciate; com’è possibile?
Staffelli sale su una metro di Milano insieme a delle colleghe, che hanno addosso un cartello giallo con un messaggio ben chiaro: “Attenzione borseggi in corso”. Alla vista di Staffelli e della troupe di Striscia, le prime due borseggiatrici cercano di coprirsi con sciarpe e giubbotti, poi diventano violente e aggrediscono gli operatori di Striscia. Le due vengono adocchiate dalla Polizia, che le porta fuori dalla stazione di Milano ma non le arresta.
Poco dopo Staffelli e la sua troupe avvistano altre due borseggiatrici, a differenza delle prime, molto più spudorate, perché consapevoli che la Polizia non può arrestarle. Scappano, diventano aggressive e poi una delle due borseggiatrici esclama sorridendo: “A me mi piace rubare! Mi piacciono i soldi!”, come se non bastasse, esce dalla stazione canticchia ridendo: “A me piace rubare! A me piace rubare!” e in fine la dichiarazione sconvolgente: “Rubiamo, è il lavoro nostro e voi lavorate come fate voi! Sono ca**i vostri come lavorate!”. Staffelli commenta le parole della ragazza dicendo: “Non dovete andare a rubare, si va a lavorare ragazze”, ma la borseggiatrice imperterrita e con aria fiera risponde: “No! Gli zingari sono così”.
Nello stesso servizio di Striscia La Notizia, Staffelli racconta che questi fatti a Milano accadono frequentemente e poi spiega il motivo: “L’articolo 146 del Codice Penale, dice che se una donna viene processata e condannata per un reato, se incinta o madre di un bambino inferiore ad un anno, non sconterà la pena, questa verrà differita a dopo il parto. Nel 2016 la Procura di Milano ha diramato a Polizia e Carabinieri di sospendere l’esecuzione, saltando il passaggio dal carcere alla Procura, a cui va comunque trasmesso il verbale. Nel frattempo la condannata verrà lasciata in stato di libertà.”
Staffelli sostiene che questa situazione gravi solo su Milano mentre in altre città, come Roma o Venezia, le borseggiatrici vengono regolarmente arrestate. La situazione però non sembrava tale fino a qualche anno fa.
A ottobre del 2018, il giornalista Niccolò De Devitiis ha realizzato un servizio sulle borseggiatrici di Venezia per Le Iene. E’ importante conoscere anche questa vicenda poiché oltre a essere un fatto attuale a Milano, un poliziotto ha rilasciato dei pensieri in merito, probabilmente comuni a quelli dei poliziotti milanesi. Le borseggiatrici del servizio sono in parte minorenni, altre sono incinte. Rubano generalmente dalle borse, in particolar modo quelle dei turisti. Come al solito scappano, si nascondono, poi diventano aggressive. Una delle borseggiatrici minorenni, davanti alle telecamere ride e dice: “Sono famosa!” affermazione a cui il giornalista risponde: “No, sei na cret*na, non sei famosa”. Ma le giovani borseggiatrici non sembrano capire la gravità della situazione, è come se rubare, per loro, fosse ormai una comune abitudine.
In quel frangente la Polizia arriva, le porta in commissariato ma poco dopo vengono liberate. Uno dei poliziotti ha dichiarato: “La situazione è abbastanza critica, sono anni che questa storia va avanti, purtroppo è una guerra persa”. De Devitiis a quel punto chiede a un altro poliziotto: “Ma davanti a questa situazione le autorità che cosa fanno?”. A questa domanda un poliziotto risponde così: “Le fermiamo ogni giorno, le arrestiamo ogni giorno, purtroppo io mi rompo il cu*o, a te ti fregano e il magistrato le fa uscire, sono sempre fuori, sono sempre incinte”. La situazione era ben chiara nel 2018 e lo è ancora oggi a Milano, l’appello che il giornalista fece durante quel servizio però resta ancora molto attuale: “Rom d’Italia fatevi avanti, non lasciate che siano queste persone a rappresentarvi”.
Alessia Miceli
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