MILANO – Il tribunale di Milano ha disposto l’apertura dei bandi per le supplenze nelle scuole statali agli immigrati; fino ad ora, infatti, tutti i professori stranieri residenti in Italia sono stati esclusi a priori dalle graduatorie poiché la cittadinanza italiana era uno dei requisiti necessari per insegnare. Sono stati due insegnanti immigrati a fare ricorso contro la legge “discriminatoria”, in vigore in Italia dagli anni ’60, e la loro domanda è stata accolta dal tribunale di Milano, il quale ha disposto la riapertura dei termini per la presentazione della domanda di supplenza. Ciò significa che potrebbero essere aggiornate tutte le graduatorie nazionali per le sostituzioni di primo e secondo grado.
La sentenza del Tribunale arriva contemporaneamente all’annuncio del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, della necessità di abbattere proprio le supplenze. Infatti, secondo il testo del decreto sulla riforma, che sarà presto trasformato in legge, il ministro Giannini chiarisce che ancora per un lasso di tempo saranno i docenti di ruolo a coprire le supplenze, con 8 milioni e mezzo di ore gratuite l’anno. «Serve un periodo per mandare a regime una riforma complessa, che solo per un tempo molto limitato potrà avere qualche supplenza annuale», ha ribadito il Ministro, ma l’obiettivo resta comunque l’eliminazione delle supplenze.
La riforma si lega alla necessità di dare una risposta concreta ai vincitori del “concorsone” del 2012, ancora in attesa di essere assunti ed inseriti nell’organico funzionale scolastico. Questi, infatti, dopo un lungo calvario, dovrebbero di certo avere la priorità nell’ultima tranche di supplenze annuali che il governo Renzi ha dichiarato di voler attuare, dal momento che dei circa 11 mila vincitori del concorso solo 4 mila sono stati immessi in ruolo e nominati per l’anno scolastico 2013/2014; i restanti 7 mila dovrebbero essere stati immessi in ruolo per l’anno scolastico 2014/2015, con assunzioni fatte l’estate scorsa. «In questo modo», continua il Ministro, «esauriremo la lista dei vincitori del 2012». Si tratterebbe, dunque, di una “riforma-sanatoria” che punta a svuotare le graduatorie per far ripartire da zero la scuola italiana e il suo sistema di reclutamento, da anni ormai nel caos.
L’obiettivo del governo Renzi è dunque chiaro: eliminare le supplenze. Ma i due professori immigrati, vincitori del ricorso al tribunale di Milano, come faranno ad essere chiamati per prestare servizio di supplenza, dopo aver avuto accesso alle nuove graduatorie scolastiche “non discriminanti”, una volta che la riforma “addio-supplenze” sarà legge?
Ester Sbona
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