Un altro Paese è pronto a intraprendere la strada della liberalizzazione della cannabis. Si tratta del Cile, dove pochi giorni fa la Camera dei deputati di Santiago ha approvato un disegno di legge finalizzato a depenalizzare coltivazione e consumo di cannabis. Il testo deve ora passare al Senato, ma nel Paese che si affaccia sull’oceano Pacifico già si parla di risultato storico al punto che molta gente ha accolto la notizia festeggiando in piazza. Se il provvedimento dovesse trovare piena attuazione il Cile diventerebbe l’ennesimo Paese a legalizzare la cannabis. Solo nel Sud America già hanno seguito questa strada Uruguay, che in materia di cannabis libera ha una delle leggi più all’avanguardia, Bolivia, Colombia, Perù e Messico. Tutti Paesi che, in fasi diverse e con leggi differenti, hanno provveduto a regolamentare l’accesso alla cannabis.
Si parla qui tanto di accesso all’utilizzo, soprattutto per finalità curative ma anche ludiche, quanto di coltivazione della cannabis. Un aspetto, quest’ultimo, che sta prendendo il sopravvento nelle esigenze dei vari Paesi e che ha dato il via a un vero e proprio mercato per la produzione di cannabis. Non è un caso che alcuni prodotti, come i semi di tipo autofiorente della pianta, siano diventati ultimamente sempre più popolari. Anche il Cile si accoderà agli altri Stati che hanno depenalizzato l’utilizzo della marijuana e ne consentirà anche la coltivazione; la particolarità che emerge dalla legge approvata dalla Camera cilena è che sarà consentita la coltivazione e il consumo della cannabis per scopi terapeutici, ricreativi e anche spirituali.
Entrando più nel dettaglio della normativa, va detto che già ad oggi la legge del Cile prevede che il consumo non sia punibile se effettuato in spazi privati: per porre fine a una mancanza di coerenza che veniva spesso rimarcata in questa impostazione, il governo ha deciso di presentare questa norma che andrebbe a consentire anche l’auto-coltivazione per finalità mediche e ricreative. Si parla di un massimo di sei piantine e di mezzo chilo da tenere in casa: la persona che procederà a coltivare dovrà prima effettuare una dichiarazione giurata alle autorità competenti per segnalare la posizione della propria abitazione. Il trasporto sarà invece consentito per un massimo di 10 grammi. Fumare in pubblico sarà ancora vietato mentre anche i minori potranno accedere al consumo presentando apposita ricetta medica e consenso scritto dei genitori. In sostanza, una proposta di legge molto articolata e piuttosto rivoluzionaria tenendo anche conto della contingenza attuale del Paese. Ad oggi in Cile chi viene sorpreso a coltivare o trasportare cannabis rischia un massimo di 15 anni carcere. La legge che ora passerà al vaglio del Parlamento porterebbe il Cile nel novero di quei Paesi dove la normativa in materia di cannabis è ispirata a princìpi legalizzatori.
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