Le indagini, coordinate da questo Ufficio ed eseguite dalle Sezioni Criminalità Straniera e Reati contro la Persona con il contributo operativo dell’intera Squadra Mobile, hanno permesso di acquisire elementi che dimostrerebbero come il cittadino extra comunitario fermato sarebbe l’autore della violenta rapina subita da un turista polacco che la sera dello scorso 12 maggio è stato aggredito e colpito con due pugni al fine di sottrargli i suoi effetti personali.
Le investigazioni hanno tratto origine dalla segnalazione, giunta il 12 maggio intorno alle ore 00.50 presso la Sala Operativa della Questura di Catania, di una lite tra soggetti e di una persona riversa a terra.
Sul posto in via Neve (centro del Capoluogo etneo) erano già presenti i sanitari del 118. Il personale intervenuto ha appreso dal richiedente di due uomini, uno di nazionalità straniera e un turista polacco, al quale durante una lite animata veniva sferrato un primo violento pugno al viso. Poi la vittima rialzatasi sarebbe stata colpita nuovamente con un pugno al volto, sbattendo la nuca sul marciapiede e perdendo i sensi. Dalla prima ricostruzione si è acquisito che la vittima era un turista polacco al quale l’aggressore aveva sottratto un iPhone e una parte di una sigaretta elettronica.
Le immediate e serrate indagini consistenti nell’incrocio di esiti di escussioni testimoniali, della disamina di immagini di sistemi di video sorveglianza di interesse, di ispezioni dei social network e servizi mirati del territorio, hanno consentito l’individuazione del responsabile che nella serata del 15 maggio è stato rintracciato nel centro del capoluogo etneo, con gli indumenti indossati il giorno della rapina (una felpa ed una tuta con particolari segni distintivi e le stesse scarpe da ginnastica). Ha tentato la fuga per due volte, opponendo resistenza agli operatori che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche, finché è stato assicurato alla giustizia.
Ultimati gli atti di rito il fermato, del tutto irregolare sul territorio nazionale, è stato associato presso la Casa Circondariale catanese di “Piazza Lanza”.
Il quadro indiziario raccolto, pur in una fase processuale che non ha ancora consentito l’intervento delle difese, ha poi permesso all’Ufficio di Procura di richiedere ed ottenere dal competente Giudice per le indagini preliminari la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.
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