Il previsto sciopero nazionale di 24 ore dei medici, dirigenti sanitari e infermieri, programmato per oggi 5 dicembre, rischia di compromettere circa 1,5 milioni di prestazioni sanitarie. Questa valutazione è fornita dal sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, che specifica come siano a rischio vari servizi, tra cui esami di laboratorio, interventi chirurgici (circa 30mila potenzialmente rinviati), visite specialistiche (180mila) ed esami radiografici (50mila). Nonostante ciò, saranno comunque garantite le prestazioni d’urgenza.
La protesta, dichiarata da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, con il coinvolgimento del 50% dei sindacalizzati nel settore, ha inizio dalla mezzanotte tra il 4 e il 5 dicembre. Ci sono almeno 5 motivi alla base di questa iniziativa: l’assunzione di personale, la detassazione di una parte del salario, l’assegnazione di risorse adeguate per il rinnovo del contratto di lavoro, la depenalizzazione dell’atto medico e l’eliminazione dei tagli alle pensioni. I leader delle associazioni parteciperanno al Sit-in programmato a Roma in Piazza SS Apostoli alle 11:30.
In concomitanza con lo sciopero, sono previste manifestazioni in tutto il territorio italiano, mentre i leader delle associazioni parteciperanno a un sit-in a Roma. Il presidente degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, esprime “solidarietà” e “vicinanza“. La protesta, tuttavia, non terminerà con il 5 dicembre. Il 18 dicembre è fissato uno sciopero ulteriore indetto da altre organizzazioni sindacali della Intersindacale medica. La manovra è al centro delle critiche, accusata di non tutelare medici e cittadini, e lo slogan unificato è “Salviamo il Ssn“.
Le organizzazioni insistono sul necessario intervento sulla manovra per affrontare le criticità strutturali del settore sanitario, concentrandosi sulle carenze di personale (attualmente mancano 30mila medici ospedalieri, soprattutto nel Pronto Soccorso, e 65mila infermieri; entro il 2025, più di 40mila medici e personale sanitario andranno in pensione), sugli stipendi poco allettanti e sulle condizioni di lavoro difficili. Per le stesse ragioni, il 18 dicembre sciopereranno anche i medici anestesisti dell’Aaroi-Emac, il Fassid (Sindacato nazionale area radiologica), Fvm (Federazione veterinari e medici) e la Cisl medici.
I sindacati avvertono il governo, chiedendo che, così come ha protetto le banche dal prelievo sugli extra profitti, trovi il coraggio di rendere più efficiente il Servizio Sanitario Nazionale (Ssn). Nel frattempo, il governo sta lavorando su una revisione della norma della manovra che mira a stringere le pensioni dei medici e di diverse altre categorie, tra cui dipendenti di enti locali, insegnanti e ufficiali giudiziari. Anche se le pensioni di vecchiaia sono escluse dalla penalizzazione, si sta valutando la possibilità di estendere l’effetto anche alle pensioni di anzianità. Queste modifiche potrebbero coinvolgere non solo i medici ma tutti i lavoratori in procinto di andare in pensione.
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