Oscar Pistorius, ex campione paralimpico sudafricano, sarà scarcerato. Dopo la sentenza di dieci anni fa, che lo condannava per l’omicidio dell’allora sua compagna, Reeva Stennkamp, Pistorius ha ottenuto l’opzione di libertà condizionata e sarà scarcerato il prossimo 5 gennaio.
Lo stesso Pistorius, nel 2022, aveva chiesto la libertà condizionata all’Alta Corte di Pretoria. Lo scorso 31 maggio, però, la stessa Corte, insieme alla commissione per la libertà vigilata, aveva deciso che: “Il detenuto non ha completato il periodo minimo di detenzione”, rimandando il processo al 2024. Tuttavia, durante lo scorso mese di ottobre, la Corte Costituzionale sudafricana aveva rivisto questa decisione del Tribunale di Pretoria sostenendo che, il giudice, avesse sbagliato a considerare il novembre 2017 come data di riferimento iniziale della pena. La commissione incaricata dei rilasci anticipati, dunque, ha esaminato caso Pistorius e ha determinato che: “il detenuto è idoneo al reinserimento sociale”.
Dopo la sentenza che consente la libertà vigilata all’ex campione paralimpico, la madre della modella, ex compagna e vittima di Pistorius, ha inviato una lettera alla stessa commissione dove si mostrava “preoccupata per la sicurezza di qualsiasi donna che entrasse a contatto con Pistorius se non si fosse capito con certezza la risoluzione dei suoi enormi problemi di rabbia”.
I fatti, per cui Oscar Pistorius è stato condannato, risalgono al 13 febbraio del 2013. L’allora fidanzata Reeva, di 29 anni, entra all’alba con la sua copia di chiavi, in casa di Oscar, mentre lo stesso ancora dormiva. L’obiettivo era quello di fare una sorpresa al fidanzato per il giorno (successivo) di San Valentino. L’ex campione, però, ancora addormentato, non appena ha visto una sagoma nera avvicinarsi alla camera in cui dormiva, ha preso la pistola posta vicino al letto e ha aperto il fuoco. Tragicamente quei colpi avevano colpito Reeva nelle braccia e in testa causandone la morte sul colpo.
Questa, perlomeno, era stata la versione dei fatti raccontata da Pistorius che ha sempre sostenuto la tesi dell’incidente, non convincendo però gli inquirenti che, nel 2014, avevano espresso una prima condanna di 5 anni di carcere per omicidio colposo. Successivamente, nel 2015, l’Alta Corte d’appello, aveva revocato la sentenza e lo aveva considerato colpevole per l’omicidio rinviando la sentenza definitiva al 2016, quando il giudice Masipa lo aveva condannato per omicidio a 13 anni e 5 mesi di carcere.
Fonte Foto in Evidenza: FamigliaCristiana.it
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