Il sostituto procuratore Maurizio De Marco ha reso nota la notizia che il famoso narcotrafficante Raffaele Imperiale ha ceduto allo Stato italiano un’isola di sua proprietà che si trova a Dubai, durante un processo che lo vede imputato insieme ad altre 20 persone.
Il processo, che si sta tenendo a Napoli, oltre al narcotrafficante internazionale Raffaele Imperatore, vede come imputati anche i suoi collaboratori più stretti come Bruno Carbone, socio in affari, Corrado Genovese, il contabile dell’organizzazione, Daniele Ursini, responsabile della logistica e altri collaboratori diretti dell’organizzazione criminale.
Oltre all’isola Imperiale, già arrestato a Dubai nel 2021 e oggi collaboratore di giustizia, consegna alle autorità italiane anche due preziosissimi dipinti di Van Gogh, fatti trovare in una villa anch’essa di sua proprietà, e recapitati ai magistrati. Il Pubblico Ministero ha consegnato al Giudice dei manoscritti che contengono la notifica della decisione di Raffaele Imperiale.
Oggi, durante il processo a Napoli, di fronte al Giudice dell’Udienza Preliminare Maria Luisa Miranda, il collegio difensivo dei 20 imputati, ha espresso il proprio dissenso verso l’utilizzo di alcune chat decodificate dalle autorità francesi, e utilizzate come prove accusatorie dalla DDA di Napoli durante il processo. A tal proposito il collegio difensivo ha chiesto al Giudice la sospensione del processo stesso, fino al pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione sulla regolarità dell’utilizzo di quelle prove. Il Giudice, dopo aver esaminato l’istanza, ha deciso di non concedere la sospensione del processo agli avvocati della difesa degli imputati.
Fonte Foto in Evidenza: Tgcom24
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