Ennesimo naufragio in area SAR maltese. Ad essere coinvolti nel naufragio del barcone anche alcuni minori: il naufragio è costato la vita a nove persone, tra cui una bimba. Si cercano ancora i dispersi.
Un altro barcone è naufragato in area maltese. In base alle testimonianze raccolte dalla polizia, il barcone ospitava 46 migranti, tutti provenienti da Burkina Faso, Guinera, Mali e Costa d’Avorio. Il gruppo di migranti era partito domenica sera da Sfax, in Tunisia, ed è naufragato nell’area SAR di Malta.
Nel naufragio ben nove persone hanno perso la vita: tra loro una bambina.
Tra i 43 a bordo del barcone, 23 si sono salvati e sono sbarcati a Lampedusa: uno di loro, però, è morto al poliambulatorio di Lampedusa, dove è arrivato già agonizzante, in condizioni critiche. “È giunto in ipotermia ed è andato, anche a causa dell’ingestione di acqua, in arresto cardiaco“, ha spiegato il medico Francesco D’Arca ad ANSA. Il ragazzo deceduto era appena maggiorenne.
Sei sono i naufraghi ancora ricoverati al Poliambulatorio, in condizioni gravissime. Altri sedici, in condizioni migliori, sono stati accompagnati all’hotspot di contrada Imbriacola.
Secondo il racconto dei sopravvissuti al naufragio, ci sarebbero ancora almeno tra i 13 e i 15 naufraghi dispersi, tra cui tre minorenni.
Date le avverse condizioni meteorologiche e il mare mosso, infatti, le operazioni di soccorso e di ricerca sono state particolarmente complesse.
Dunque, le ricerche continuano. Su richiesta delle autorità di La Valetta, è stato impiegato anche un aereo della Guardia Costiera italiana: l’aereo sta sorvolando l’area del naufragio per cercare gli ultimi dispersi e tentare di salvarli.
“Ancora una tragedia del mare e della disperazione scuote la nostra isola. Altri otto morti, fra cui una bambina, sono stati appena sbarcati. È ormai diventata una conta senza fine”. Ad affermarlo il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo aver appreso la notizia dell’ultimo naufragio. “Le condizioni del mare sono pessime e i trafficanti continuano a far partire questi poveri disperati su barchini che neanche stanno a galla. È sempre la stessa storia: tanti, tantissimi, pagano per morire in mare“.
Fonte: ADNKronos
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