ROMA – Pare che anche gli antichi usassero le “emoticon”. Fino ad oggi la storiografia ufficiale ha catalogato i simboli grafici apposti in testi scritti, sui papiri e sulle pergamene come semplici ghirigori utili al solo scopo decorativo. Invece non è così: quei simboli ritenuti insignificanti allo sguardo degli storiografi, in realtà nascondono e fanno emergere stati d’animo e personalità di chi stava redigendo il documento, semplicemente usando delle “emoji”.
Secondo quanto riportato da un recente articolo su La Repubblica, sarà l’Italia il luogo prescelto per creare la prima banca dati delle emoticon dell’antichità. Qui Antonella Ghignoli, paleografa dell’Università La Sapienza di Roma promotrice del progetto Notae (NOT A writtEn word but graphic symbols), cercherà di interpretare i segni posti sui documenti antichi. «Proprio come le emoticon, anche questi antichi segni grafici esprimevano la voglia di comunicare in modo immediato con i propri pari attraverso un sistema diverso dalla scrittura alfabetica. Tracciare un simbolo grafico, in un certo senso, metteva sullo stesso piano scriventi professionisti, raffinati alfabeti, alfabeti principianti e analfabeti. Per questi ultimi tracciare segni era l’unico modo per prendere parte al processo di scrittura, sia nel tardo stato romano che nei regni post Romani», ha spiegato la ricercatrice. Lo studio in questione, quindi, ripercorrerà gran parte della storia antica mondiale: si estenderà dall’Egitto e dall’Africa tardo romana fino all’Africa vandalica, alla Spagna visigota, alla Francia merovingica, e all’Italia ostrogota, bizantina, longobarda.
Valentina Friscia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Ti piacerebbe entrare nella redazione di Voci di Città? Hai sempre coltivato il desiderio di scrivere articoli e cimentarti nel mondo dell’informazione? Allora stai leggendo il giornale giusto. Invia un articolo di prova, a tema libero, all’indirizzo e-mail entrainvdc@vocidicitta.it. L’elaborato verrà letto, corretto ed eventualmente pubblicato. In seguito, ti spiegheremo come iscriverti alla nostra associazione culturale per diventare un membro della redazione.