La gara di Baku, ancora una volta, ha regalato mille e più emozioni agli amanti della Formula 1. Per la prima volta in stagione vince la Mercedes, con un Hamilton ben consapevole di aver guadagnato i 25 punti giornalieri più per fortuna che per meriti. Verstappen e Ricciardo causano l’ingresso della Safety-Car a poco dal termine, catapultando Bottas a leader – temporaneo – della gara. Poi la manovra azzardata di Vettel alla ripartenza cambia ancora lo scacchiere, ma il finlandese in Mercedes fora a pochi km dalla bandiera a scacchi e regala l’insperata vittoria al compagno di squadra. Sul podio salgono anche Raikkonen e Perez, quest’ultimo davvero caparbio a sfruttare il calo di Vettel sul finale di gara, superandolo.
Chiamarla gara pazza è davvero riduttivo. Il rocambolesco GP azero è stato finora il più bello della stagione, anche se Vettel e Bottas, molto probabilmente, non la penseranno allo stesso modo. Al pronti via proprio il tedesco riesce a mettersi davanti a Hamilton, mentre Raikkonen e Ocon sono protagonisti di un contatto in cui è il pilota francese ad avere la peggio. L’ingresso della Safety Car è obbligatorio, visto anche l’incidente tra Sirotkin ed Alonso. Allo scoccare delle bandiere verdi Vettel mantiene la posizione, mentre più indietro Verstappen comincia il duello personale con Ricciardo, superandolo. Il duo Red Bull però non sembra in giornata e viene letteralmente surclassato prima da Sainz, poi da Hulkenberg, con quest ultimo che si rende protagonista di un errore da principiante che lo costringe al ritiro.
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A quasi metà gara un bagaglio di emozioni ha già fatto sobbalzare i tifosi da casa, mentre Vettel rimane concentrato sul passo gara. Il tedesco è perfetto, quasi chirurgico e conferma l’ottimo week-end finora disputato. Nel frattempo il compagno di squadra (ripartito dal 12° posto, ndr) cerca di recuperare le posizioni perse, portandosi già dietro Ricciardo. Al valzer dei pit-stop cambia poco e Bottas e Vettel sono gli unici a non essere ancora entrati, complice una grande gestione della gomma rossa. I due amministrano una gara senza sbavature e lasciano un divario enorme agli inseguitori.
Ad accendere gli animi intorno al 30° giro sono ancora una volta i due piloti Red Bull, con una serie di sorpassi e controsorpassi da urlo. La bagarre tra Verstappen e Ricciardo diverte i tifosi ma preoccupa non poco il povero Horner, visibilmente impotente di fronte alla gestione della gara dei suoi piloti. Al giro 40, infatti, accade l’irreparabile. Ricciardo tenta il sorpasso ma Verstappen cambia ripetutamente direzione cercando di smorzare la scia del compagno: l’australiano è più veloce, va dritto ma sbatte duramente contro il compagno di squadra. A soli 11 giri dal termine entrambe le “lattine” di Milton Keynes sono fuori. Newey lascia il muretto stizzito, la tensione sarà davvero alta nei prossimi giorni.
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Entra dunque, per la seconda volta, la Safety-Car. Bottas e Vettel (il tedesco al 31° aveva già cambiato) tornano ai box, ma è il finlandese ad avere ancora la meglio acciuffando il primo posto effettivo. Hamilton è ancora terzo, mentre Raikkonen quarto. La gara adesso è indecifrabile, anche se il meglio deve ancora venire. Grosjean, infatti, commette un errore inspiegabile al giro 43: scalda le gomme, sbaglia la frenata e centra le barriere: per il francese c’è solo tanta disperazione dopo l’ennesima gara maiuscola – dal 20° all’8° posto – che sfuma per un non nulla. La Safety-Car si prolungherà, per permettere ai commissari di pulire del tutto la pista.
La gara riparte al giro 47. Vettel prova un sorpasso insperato ai danni di Bottas, ma la troppa aggressività non paga, così il tedesco va lungo e in una sola curva si ritrova quarto. Un giro più tardi, invece, è lo stesso Bottas a regalare un altro colpo di scena: il finlandese becca un detrito nel rettilineo che poco dopo fa esplodere la posteriore sinistra. È un finale da non credere, nel box Mercedes Toto Wolff è con le mani nei capelli, per aver visto sfumare una doppietta che avrebbe avuto dell’incredibile. Vettel, invece, perde decimi importanti e si fa sverniciare da un Perez in palla, che conquista il terzo posto. Il tedesco ci prova fino alla fine, ma il messicano della Force India non si lascia scappare un’occasione più unica che rara.
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A vincere, dunque, è Hamilton. L’inglese non aveva mai vinto a Baku e sceglie il miglior momento per aggiungere anche questo trofeo alla sua bacheca. Certo, il risultato fortunato di oggi arriva in virtù degli ultimi folli giri, ma tanto basta per riprendere la leadership del mondiale. C’è anche da dire, però, che un inizio così anonimo del campione in carica non si vedeva da tempo. Gli applausi si strappano invece per la gara di Leclerc, votato come “Driver of the day”, e Sainz, mentre l’unica Ferrari a podio è quella che non ti aspetti.
Male, anzi malissimo le Red Bull. Newey e Horner dovranno fare la voce grossa nelle settimane a seguire: la vettura di quest’anno è competitiva e potrebbe mettere in difficoltà Ferrari e Mercedes, ma questo è già il secondo Gran Premio da 0 punti. Ed errori del genere si pagano caro alla lunga. Su una cosa, invece, addetti ai lavori e tifosi non possono proprio controbattere: un inizio di stagione così emozionante non si vedeva da tempo. E la sensazione è che per le prossime gare il divertimento continuerà a non mancare.
Francesco Mascali
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Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»