Chi non ha mai desiderato, almeno una volta, di avere accanto a sé un cane o un gatto, o magari altri animali? È praticamente il sogno di ogni bambino e non solo. Tuttavia, molto spesso si deve rinunciare a questo desiderio, in quanto la gestione di un animale richiede tante cure e soldi e non tutti ne hanno la possibilità. Fortunatamente, però, la situazione sembra stia cambiando.
All’inizio del 2022, l’assessore all’Ambiente di Roma Sabrina Alfonsi ha annunciato l’avvio del progetto sulla costruzione del primo ospedale pubblico per animali d’Italia, precisamente a Roma. L’obiettivo è proprio quello di permettere a tutte le famiglie di avere accesso alle cure per i propri animali domestici.
Purtroppo ancora vi sono poche informazioni a riguardo, ma si è capito che si tratta di un progetto sostanzioso; comprende la riqualificazione del canile della Muratella e la costruzione dell’ospedale veterinario accanto. Il costo stimato è di circa 3,5 milioni €, mentre già ne sono stati stanziati 150 mila.
La parte burocratica non si è ancora conclusa, ma molto probabilmente i lavori inizieranno entro la fine dell’anno: la strada è ancora molto lunga.
In questa operazione saranno coinvolte anche l’Asl Roma 3 e le associazioni animaliste e di volontariato, molto importanti, soprattutto per gli animali più sfortunati, come i randagi o quelli abbandonati. Quello dell’abbandono è un fenomeno sempre più in aumento, soprattutto nel periodo estivo; a tal proposito, già da anni il Comune di Bologna manda avanti la campagna Non mi abbandonare, mi fido di te, fornendo anche consigli e numeri utili per chi incontra un animale abbandonato o ferito.
Il progetto non è stato ancora avviato, ma già la speranza di molti viene riposta nella costruzione di altri ospedali pubblici per animali. Il consigliere Regionale del Lazio Simone Lupi ha dichiarato di aver presentato una mozione per l’istituzione di un ospedale pubblico veterinario in ogni provincia della regione.
«La Regione Lazio, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale, protegge e tutela la salute degli animali; ne sancisce il diritto alla dignità di esseri viventi e il rispetto delle loro esigenze fisiologiche ed etologiche, condannando fermamente ogni tipo di maltrattamento, compreso l’abbandono. Proprio per questo ritengo che la presenza di strutture pubbliche si renda quanto più necessaria sia per la prevenzione al grave fenomeno del randagismo, sia alla prevenzione del triste fenomeno degli abbandoni» – dichiara Lupi.
Anche in Colombia è stato approvato un progetto simile, in quanto verrà costruito il primo ospedale pubblico veterinario nella capitale Bogotà. La struttura offrirà servizi e cure mediche non solo agli animali domestici, ma anche a tutti quelli abbandonati che, purtroppo, sono tanti. All’interno della struttura, gli animali riceveranno continue cure mediche, 24 ore su 24. Inoltre, saranno completamente gratuiti anche il servizio di pronto soccorso e il ricovero di ogni animale.
«È importante restituire loro l’incondizionalità che li caratterizza e dare loro le cure che meritano» – ha affermato la sindaca di Bogotà Claudia López Hernández.
Nasce sempre più la richiesta di inserimento nel progetto del reparto di musicoterapia, utile per alleviare disagi e stress o importante anche per la rieducazione.
Numerosi studi hanno confermato che la musicoterapia provoca effetti benefici sullo stato emotivo non solo degli esseri umani, ma anche degli animali.
Pensiamo, ad esempio, a quante volte abbiamo messo della musica durante i fuochi d’artificio di Capodanno, cercando di coprire quel rumore assordante che spesso provoca anche la morte degli animali. La migliore opzione potrebbe essere della musica rilassante come quella classica per tranquillizzare il proprio animale, utile anche in caso di temporali forti. La musica si rivela utile anche quando siamo costretti a lasciarli soli a casa per molte ore; soprattutto per i primi tempi, gli animali soffrono dell’ansia da separazione, e mettere un po’ di musica come sottofondo può attenuare questa condizione spiacevole.
Ilenia Mennone
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