In attesa dell’Atalanta, impegnata questa sera contro l’Arsenal a Bergamo, la Juventus è l’unica italiana ad aver vinto al debutto nella nuova edizione della Champions League. Al 3-1 con cui i bianconeri hanno liquidato il PSV in casa, infatti, ha fatto seguito la sconfitta del Milan col Liverpool a San Siro. Polveri bagnate per Bologna e Inter, che non vanno oltre lo 0-0. Ad aprire il sipario sul mercoledì di Champions sono i felsinei, che ospitano lo Shakhtar Donetsk al Dall’Ara e tornano a giocare la principale competizione europea dopo quasi 60 anni.
Era il 14 ottobre 1964, infatti, quando il Bologna campione d’Italia in carica disputò lo spareggio del primo turno di Coppa dei Campioni contro l’Anderlecht, perdendo soltanto in virtù del lancio della monetina dopo lo 0-0 maturato tra tempi regolamentari e supplementari (i rigori non erano previsti). La gara con lo Shakhtar rappresenta anche il debutto di Vincenzo Italiano in Champions League. L’ambiente è carico e sostiene la squadra emiliana, protagonista di un complicato avvio di stagione, con tre pareggi e una sconfitta nelle prime quattro giornate di Serie A.
Tuttavia, l’inizio è a dir poco in salita per i padroni di casa: dopo appena 3’, infatti, Posch commette fallo su Eguinaldo in area e regala un calcio di rigore agli ucraini. Dal dischetto va Sudakov, che si fa ipnotizzare da Skorupski. Quindicesimo rigore parato in carriera, nonché primo in Champions League, per il portiere polacco, che si era già opposto a Thauvin nella prima giornata di campionato, esattamente un mese fa. Scampato il pericolo, il Bologna prova a farsi vedere dalle parti di Riznyk, risultando spesso e volentieri impreciso nel momento della verità.
Nel primo tempo, Lucumí e Castro hanno due palle gol degne di nota. Sul tentativo del difensore colombiano al 35’ fa muro Matvienko, mentre in occasione della girata di prima intenzione dell’attaccante argentino in pieno recupero Riznyk si rende autore di una parata decisiva. All’inizio della ripresa, i rossoblu sfiorano il vantaggio, nuovamente con Castro. Anche in questo caso, il portiere ucraino nega la gioia del gol al centravanti dei padroni di casa. L’ex Vélez è il più pericoloso dei suoi, ma i suoi tentativi non riescono a spezzare l’equilibrio che regna sovrano.
Il match del Dall’Ara riserva ben poche emozioni e si conclude sullo 0-0. Un pari a reti bianche che lascia l’amaro in bocca ai felsinei per la poca concretezza nella metà campo avversaria. L’altra faccia della medaglia, però, mette in mostra una grande solidità difensiva, con la coppia Beukema-Lucumí sugli scudi e Skorupski MVP della serata, anche e soprattutto grazie al rigore parato a Sudakov a inizio gara. Per la prima volta in questa stagione, il Bologna mantiene inviolata la propria porta.
Dopo aver rotto il ghiaccio in Champions, gli uomini di Italiano si apprestano ad affrontare l’ostica trasferta di Monza. Chi, invece, è abituato a giocare certe partite è l’Inter. Già finalisti nel 2022-2023 e qualificatisi in Champions League per il sesto anno consecutivo, i nerazzurri si trovano di fronte proprio quel Manchester City capace di batterli in finale il 10 giugno 2023 a Istanbul. Quattro vittorie in altrettante giornate di Premier League, media di quasi tre gol a partita segnati e meno di uno subiti. Queste le impressionanti statistiche della partenza sprint dei Citizens, che hanno messo sin da subito in chiaro le cose circa le loro intenzioni per il 2024-2025.
L’Inter, dal canto suo, è reduce da un deludente pareggio in casa del Monza e deve fare a meno dell’infortunato Dimarco. Nonostante ciò, i campioni d’Italia in carica tengono testa ai ben più quotati avversari, non facendosi schiacciare dal loro asfissiante possesso palla (62% nel primo tempo). Haaland, a caccia del gol numero 100 con la maglia del City, ci prova un paio di volte nella prima frazione. Al 19’, il suo colpo di testa è debole e non crea pericoli a Sommer, così come il mancino che termina abbondantemente a lato al 35’.
Nei primi minuti del secondo tempo, Darmian spreca un’importante occasione in contropiede. A tu per tu con Ederson, il veterano cerca un appoggio di tacco per Barella piuttosto che tentare la conclusione. Nel finale ha una chance anche Mkhitaryan, che da pochi passi non riesce a inquadrare lo specchio della porta, calciando alto. Nell’ultima azione della gara, un colpo di testa di Gündoğan fa tremare l’Inter ma non va a bersaglio. I nerazzurri escono meritatamente indenni dall’Etihad, con Acerbi e Barella emblemi della grande prova di sacrificio e carattere degli uomini di Inzaghi.
Il primo, in grande spolvero, vince, anzi stravince, nuovamente il duello con Haaland, un anno e tre mesi dopo averlo limitato fortemente in finale di Champions, mentre il secondo, con la fascia da capitano al braccio, risulta a dir poco prezioso in entrambe le fasi, garantendo il consueto mix di dinamismo e intensità. Il pari in casa del Manchester City permette all’Inter di tornare a pensare con maggior serenità al campionato, dove domenica affronterà il Milan nell’attesissimo derby. Nelle altre gare del mercoledì targato Champions League, vincono in maniera piuttosto netta Sparta Praga, Borussia Dortmund e Celtic.
I cechi regolano per 3-0 il Salisburgo a Praga (reti di Kairinen al 2’, Olatunji al 42’ e Laçi al 58’). Gli scozzesi si impongono addirittura per 5-1 ai danni del malcapitato Slovan Bratislava in quel di Glasgow. Di Scales al 17’, Furuhashi al 47’, Engels su rigore al 56’, Maeda al 70’ e Idah all’86’ le reti che regalano una serata da incorniciare alla squadra di Brendan Rodgers. Vano, per gli ospiti, il gol di Wimmer al 60’. Il Dortmund, finalista della scorsa edizione di Champions, passa per 3-0 sul campo del Club Brugge, con doppietta di Bynoe-Gittens e punto esclamativo di Guirassy dal dischetto.
Tre punti, seppur in maniera molto più risicata, anche per il Paris Saint-Germain, che supera l’ostacolo Girona. I catalani, al debutto assoluto nel torneo, capitolano soltanto a causa di un rocambolesco autogol di Gazzaniga al 90’. Il portiere argentino si fa beffare da un cross dalla sinistra di Nuno Mendes, facendosi passare il pallone sotto le gambe. L’1-0 finale sa tanto di beffa per i catalani, che accarezzavano il primo, storico punto in Champions League.
Fonte foto in evidenza: Inter
Dennis Izzo
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