Nevermind, l’edizione dei trent’anni:
Il 12 novembre uscirà l’edizione dei trent’anni di Nevermind. Un album leggendario. Semplicemente. Nonostante le critiche ricevute a causa degli arrangiamenti di facile fattura, il secondo album dei Nirvana è rimasto nella storia, e fa parte della schiera dei lavori discografici più venduti e ascoltati di sempre.
UN PO’ DI STORIA:
Se il mondo della musica agli sgoccioli degli anni ’70 fu scossa dall’onda ribelle del punk in un panorama dove il prog rock era l’indiscusso re, il grunge divenne lo stesso emblema sul finire degli anni ’80 nei confronti dell’hard rock/heavy metal.
Le classifiche musicali erano stracolme di gruppi che parlassero di amore, alcol, sesso, droga, della bella vita in classico stile rock and roll, con riff ‘felici’ e assoli che facessero ballare e divertire le persone. Tutto questo però ad una persona non piaceva. Questa persona credeva fosse musica ipocrita, falsa, solo adatta per fare soldi, che non fosse sincera. Aveva bisogno che gli artisti esprimessero sincerità, che parlassero come si sentissero realmente e non come vorrebbero o avrebbero dovuto essere. Dei periodi bui, delle batoste prese dalla vita, delle proprie esperienze negative che si sono fortificate. Tutti ne hanno avuti uno, tutti si sono sentiti male una volta nella vita, non è possibile che tutti questi artisti parlino della stessa cosa, pensava lui.
Così, ispirato dai Melvins, Kurt Cobain nei pieni anni ’80 cominciò a creare le prime fondamenta su ciò che sarebbero stati i Nirvana. In principio fondò i Fecal Matter con Dale Crover (che poi diventerà un membro dei Melvins) e Greg Hokansson, poi dopo altri vari cambiamenti di line-up e la futura conoscenza con Krist Novoselic finalmente lo porterà alla prima fondazione dei Nirvana. Il resto è storia.
‘Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno e questo si avvicina al mio concetto di punk’. Uno degli aforismi più iconici dell’ex frontman della band di Seattle. Era ciò che voleva. Liberarsi dei fantasmi e del malessere attraverso la musica e i suoi testi, alle volte volutamente privi di senso e, purtroppo, anche attraverso l’uso di eroina. Nevermind è questo. Un disco grunge punk con l’intenzione di prendere a schiaffi la depressione. Voleva che la gente si ribellasse alla propria vita non proprio rosa e fiori. Che urlasse come lui ad ogni concerto.
Smells Like Teen Spirit, ad esempio, nacque quando Kurt Cobain venne scherzosamente preso in giro da una sua amica e frontwoman della band Bikini Kill , Kathleen Hanna, scrivendo che Kurt Cobain profumasse di Teen Spirit, un deodorante molto usato dagli adolescenti di quel tempo. Kurt, che era completamente all’oscuro di questo prodotto, lo interpretò come una citazione a favore nel suo essere uno spirito ribelle, e così nacque una delle canzoni più iconiche della storia del rock.
L’ASCESA E L’AUTODISTRUZIONE
Il 1991 segnò l’ascesa del grunge e dei Nirvana stessi. Dove non arrivò Bleach, primo disco della band, arrivò Nevermind. Nevermind raggiunse picchi di notorietà che per un genere come il grunge così rumoroso, lento, a tratti scarno, era difficile da immaginarsi. Un album che osò sfidare generi come l’heavy metal, il pop e la disco. Entrando più di potenza che di prepotenza nel music business. Le vendite dell’album portarono la band a numerosi tour in giro per il mondo.
Il successo di Nevermind, però, destabilizzò Kurt. Proprio in quegli anni i dolori allo stomaco che aveva da tempo cominciarono a manifestarsi in modo più frequente. Cominciò a fare uso di eroina per alleviare il dolore, scelta che egli stesso rivelò di essere stata stupida.
E nonostante la fama ottenuta della band, la nascita della figlia Frances nel ’92 e un altro disco di successo come In Utero nel ’93, Kurt non sentiva più la voglia di fare musica. Nella sua lettera di addio dedicata a Boddah, suo amico immaginario, descrive appunto l’ammirazione che provava nei confronti di Freddie Mercury.
Freddie era scomparso tre anni prima dalla stesura di quella lettera, ma in Kurt era rimasto vivido il ricordo del carisma del frontman dei Queen. Se Freddie traeva energia dalla folla, Kurt non ci riusciva, non ce la faceva. O meglio, non ce la faceva più. Nel ’94, quindi, la musica perse un altro musicista di spicco che causò inevitabilmente la fine dei Nirvana.
L’EDIZIONE DEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DI NEVERMIND
Le canzoni dei Nirvana più usate, abusate, studiate e strumentalizzate appartengono a quest’album qui. L’edizione dei trent’anni di Nevermind contiene 94 tracce tra audio e video, di cui gran parte inedite, circa 70. L’edizione sarà disponibile sia in formato super deluxe che in doppio CD.
Nell’edizione sono presenti i concerti più importanti della band: da Amsterdam a Melbourne, dalla California a Tokyo. Inoltre all’interno della super deluxe edition vi sarà un libro fotografico dedicato alla band anch’esso del tutto inedito.
Un tributo ad una band leggendaria e ad un album altrettanto leggendario che forse non avrebbe fatto felice Kurt Cobain, ma di sicuro farà felice molti fan della band.
Simmaco Munno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Nato e cresciuto a Santa Maria Capua Vetere, provincia di Caserta, quando il grunge esplodeva a livello globale, cioè nel ’91, e cresciuto a pane e pallone, col passare del tempo ha iniziato a sviluppare interessi come la musica (sa mettere le mani almeno su tre strumenti) la letteratura e la linguistica. Con un nome provinciale e assonante con la parola sindaco, sogna di poter diventare primo cittadino del suo paese per farsi chiamare “Il sindaco Simmaco”.