Dal primo gennaio di questo nuovo anno sono entrate in vigore le misure del Governo per sostenere la natalità e le famiglie, nel biennio compreso tra 2017 e 2018. Quest’anno saranno stanziati 600 milioni a sostegno delle nascite, secondo quanto affermato nelle ultime settimane da Enrico Costa, ministro degli affari regionali e della famiglia con il governo presieduto da Paolo Gentiloni. In particolare, il nuovo pacchetto comprenderà un particolare “bonus bebè” che consentirà alle gestanti dai sette mesi di gravidanza in poi di ritirare presso l’Inps un assegno di 800 euro per affrontare le prime spese per il nato.
Sarà inoltre possibile richiedere un contributo annuale, fino ad un massimo di mille euro, per il pagamento delle rette per gli asili nido per tutto il triennio, indipendentemente dalla fascia reddituale delle famiglie in questione. Il contributo potrà essere erogato dall’Inps anche per i bambini al di sotto dei tre anni che per gravi patologie non possano frequentare abitualmente il nido. Vi sarà, peraltro, un aumento dei contributi (già presenti nel 2016) per il pagamento delle baby sitter. I fondi stanziati dal 1 gennaio sono stati più che raddoppiati, sia per le lavoratrici autonome (10 milioni di euro contro i 2 del 2016) che dipendenti (40 milioni contro 20).
Un’altra misura di supporto per le famiglie, a partire da marzo, sarà la creazione di un Fondo credito per i bambini venuti alla luce nel 2017. I genitori che ne abbiano la necessità potranno così chiedere un prestito liberamente, anche per i figli che siano stati adottati. In definitiva, il finanziamento appena introdotto, ad oggi, coprirà l’anno appena iniziato e quello venturo, ma Costa garantisce: «Le misure sono state introdotte in maniera strutturale e definitiva». I provvedimenti, in conclusione, potrebbero permettere alle giovani coppie di crescere i propri figli con maggiori garanzie assistenziali, ma è presto per poter affermare l’effettiva utilità delle misure. Resta certa, ad ogni modo, l’assoluta priorità di investimento in un ambito di vitale importanza per lo sviluppo del Paese, che da troppi anni chiude in passivo il tasso di natalità.
Francesco Laneri
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