La prima tranche della quinta giornata di Champions League poteva già regalare eliminazioni illustri dalla massima competizione europea: lo ha fatto ma, per nostra fortuna, non nei confronti del Napoli, che resta in corsa per la qualificazione dopo la rotonda vittoria per 3-0 sullo Shakhtar Donetsk. Gli ucraini, alla ricerca del solo punto utile al passaggio del turno, cadono sotto i colpi degli azzurri in un San Paolo semi-deserto (solo 15.000 spettatori) che, per la verità, ha influenzato negativamente gli uomini di Sarri, incapaci per tutto il primo tempo di creare occasioni pericolose e, anzi, salvati dalle mani di Reina in più di una circostanza.
La scossa è arrivata nella ripresa quando Insigne, seppure a mezzo servizio, con un gioiello dei suoi ha confermato il suo stato di forma (e alimentato i dubbi sul mancato impiego in Nazionale), dando finalmente un senso alla partita che, da lì in poi, si è trasformata per il Napoli in una comoda discesa. Gli altri due gol sono stati di Zielinski, piacevolmente a suo agio quando è stato spostato nel tridente, e Mertens.
I partenopei hanno, ora, l’obbligo di vincere a Rotterdam tra due settimane, sperando che lo Shakhtar esca sconfitto dal Manchester City all’interno delle proprie mura. Gli inglesi, macchina infallibile tra Premier e Champions League, superano il Feyenoord per 1-0 grazie ad un gol di Sterling nel finale, addomesticando senza troppi problemi un avversario docile e mai realmente spaventoso, anche in virtù della situazione di classifica (l’undici di Guardiola era già sicuro del primato, così come gli olandesi rassegnati a salutare l’Europa).
Ancora nessun verdetto emesso nel Gruppo E, con ancora tre squadre a giocarsi i due posti per la fase a eliminazione diretta. Fallisce una ghiotta opportunità lo Spartak Mosca, che contro il Maribor passa in vantaggio con Zé Luis a otto minuti dal novantesimo, salvo poi farsi raggiungere nel recupero da Mesanovic. In ogni caso, Carrera vede il bicchiere mezzo pieno: con un pareggio, infatti, i russi sono matematicamente certi del terzo posto, dichiaratamente obiettivo minimo.
La palma della partita più emozionante della serata, però, è senza dubbio l’altra del girone: al Ramon Sanchez Pizjuan, sia Siviglia che Liverpool possono qualificarsi in caso di vittoria; altrimenti, tutto rimandato all’ultima giornata. Gli andalusi, che in casa non perdono da un anno esatto (1-3 dalla Juventus proprio nella scorsa edizione di Champions), subiscono lo strapotere tecnico degli uomini di Klopp per tutto il primo tempo: sotto i colpi di Firmino (doppietta) e Mané, la prima parte di gara termina 0-3. A sorpresa, ma forse nemmeno troppo, gli spagnoli sono l’unica squadra in campo nella ripresa: Ben Yedder accorcia due volte il risultato, e allo scadere Guido Pizarro regala, in mischia, un preziosissimo punto a Berizzo. Ai Reds, in ogni caso, basta un pareggio casalingo contro lo Spartak per accedere agli ottavi.
Scrive la storia il Besiktas: per la prima volta è tra le grandi d’Europa e, allo stesso tempo, è la prima squadra turca a vincere un girone di qualificazione. Tutto in virtù del pareggio casalingo contro il Porto che, eppure, passa in vantaggio con Felipe, salvo poi farsi raggiungere, poco prima della fine della prima frazione, da Talisca.
Parlavamo in avvio di eliminazioni eccellenti, ed eccoci arrivati: la prima vittima è il Monaco, semifinalista lo scorso anno e campione di Francia in carica. Al Louis II domina il Lipsia che, dopo quarantacinque minuti, ha già svolto abbondantemente il compito: un’autorete di Jemerson e una doppietta di Werner abbattono la squadra del Principato che, nonostante il gol di Falcao, si fa infilare subito dopo da Keita per l’1-4 finale. Tutto questo, però, rischia di non bastare ai tedeschi, che restano appaiati al Porto, ma con i lusitani avanti negli scontri diretti.
Allo stesso tempo, passeggia in terra straniera, ma si assicura il passaggio del turno il Real Madrid, che festeggia la centesima vittoria in Champions League sbarazzandosi dell’Apoel Nicosia con uno 0-6 che lascia poco spazio all’immaginazione: visti gli stenti in campionato, buone notizie per Zidane che, sebbene dovesse fare i conti con un’infermeria leggermente in sovraffollamento (per ultimo, Sergio Ramos), quanto meno ritrova i gol di Benzema e Cristiano Ronaldo, entrambi a segno due volte. Completano il compito Modric, che ha il merito di sbloccare la gara, e Nacho.
L’ultima pagina della serata la meritano Borussia Dortmund e Tottenham, le due sorprese (rispettivamente, in negativo e in positivo) di questa edizione di Champions. L’1-2 maturato al Signal Iduna Park legittima l’eliminazione dei tedeschi dalla competizione, mentre permette agli inglesi di blindare il primo posto in quello che si preannunciava essere (e, in un certo senso, si è dimostrato) un girone di ferro. Gli Spurs, forse appagati dalla qualificazione conquistata due settimane fa, terminano il primo tempo meritatamente in svantaggio, in virtù della rete realizzata da un polemico Aubameyang; nella ripresa, però, sale in cattedra Alli, che manda in gol prima Kane, che segna con un movimento da attaccante vecchio stampo, e poi Son, all’ottavo centro della sua carriera contro i gialloneri.
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