«Avete presente quando incrociate due begli occhi che vi sorridono e il cuore vi si scioglie come una noce di burro sul pane tostato caldo? Io mi sento così quando vedo un negozio!» dice Rebecca Bloomwood e di sicuro non ha tutti i torti. L’eroina, se così si può definire, del film I Love Shopping cerca di ripagare i suoi debiti derivati da uno shopping sfrenato (il titolo originale Confessions of a Shopaholic, che si potrebbe tradurre con “Confessioni di una shopping-dipendente” è più esplicativo), non riuscendo però a smettere di strisciare la sua carta di credito. Il fatto di non vedere il denaro che fisicamente si allontana dal portafoglio potrebbe essere complice del grande successo che il Black Friday sta avendo ormai in tutto il mondo.
Per sapere tutto sulle origini del Venerdì Nero si può leggere questo articolo. Quest’anno, si è addirittura parlato di “Black Week” o “Black Weekend” per molte catene di abbigliamento e di prodotti elettronici: siti come Amazon ed ePrice hanno anche creato delle black hours (non rivelate, nelle quali quindi si poteva incappare solo per caso), durante le quali certi prodotti erano super-scontati o addirittura a 0,99 centesimi. Le previsioni di vendita erano altissime: secondo Forbes, nella “culla” di questa manifestazione, ci sarebbe stato un aumento degli acquirenti del 47% rispetto al 2016, con una spesa media di 743$ per persona.
In Italia, invece, ci si aspettava un giro di affari pari a 800 milioni di euro, come riporta il sole24ore. Le speranze sono state confermate, con una spesa media per italiano di circa 106 € e un boom delle vendite online (dati di engage.it). Sono, infatti, le piattaforme di e-commerce che ormai si contendono la clientela mondiale; la prima prova di forza a tal proposito è già stata data dal colosso cinese Alibaba l’11 novembre e cioè la giornata dei single – in cui il negozio online offriva sconti da capogiro che gli hanno fruttato 25 mld di dollari di affari -. Un fatto curioso è che su Amazon Italia l’articolo più venduto durante il Black Friday è stata una maxi confezione di detersivo per lavastoviglie, seguito da un robot aspirapolvere, mentre la medaglia di bronzo è andata ad un videogioco di calcio. E in tutta la settimana sono stati venduti tanti chupa chups quanti gli abitanti di Firenze, come riporta ilSecoloXIX.
Nonostante ciò, i centri commerciali e le vie principali di tutte le città erano colme di persone, attirate forse dall’atmosfera della giornata piuttosto che dalle reali offerte, almeno in Italia: molti negozi si sono fermati al 20% di sconto ed i consumatori, come riporta Bolognatoday, non ne sono rimasti molto soddisfatti. Amazon è stato anche al centro dell’attenzione per lo sciopero indetto nel centro logistico del piacentino che denuncia l’altra faccia dello shopping sfrenato.
C’è dunque da chiedersi se il Black Friday non abbia perso il suo “spirito” e sia diventato uno specchietto per le allodole, per spingere all’acquisto quei consumatori che aspettano i saldi invernali per la maggior parte delle spese. Alla luce dei dati, però, un cartellino con un prezzo barrato e uno scritto in rosso può smuovere le folle, forse perché: «A volte, non c’è niente di meglio che andare in corso a comprarti qualcosa. Qualsiasi cosa, anche una scemata, anzi, preferibilmente scemata: che costi poco, che sia assolutamente superflua e il cui unico scopo sia di darti soddisfazione. Vedi una cosa, la desideri, entri e la ottieni; se si esclude lo shopping, non capita spesso» (Marco Malvaldi, Il gioco delle tre carte).
Anna Colombo
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