CATANIA – Grandi risultati quest’anno per il distretto catanese alle nazionali delle Olimpiadi della Matematica. 5 medaglie su 5, infatti, per gli studenti che nella Gara di Febbraio avevano ottenuto i punteggi più alti della provincia, aggiudicandosi così la partecipazione alla fase finale delle individuali, svoltisi la scorsa settimana a Cesenatico.
300, su più di 200.000 partecipanti iniziali, i giovani italiani provetto che il 5 Maggio si sono sfidati a colpi di operazioni nel comune emiliano. La prova dalla durata di quattro ore e mezza saggia conoscenze e abilità di problem solving degli adolescenti, proponendo la risoluzione di 6 problemi dimostrativi di geometria, combinatoria, algebra e teoria dei numeri ed è finalizzata, inoltre, a selezionare le giovani menti destinate a rappresentare l’Italia nelle IMO. I 150 ragazzi più meritevoli vengono premiati per fasce e inseriti nell’albo nazionale delle eccellenze.
Ai successi degli alunni accompagnati dai prof Messina e Capizzi – rispettivamente coordinatore e responsabile distrettuale – conseguirà l’anno prossimo l’assegnazione di un numero maggiore di quote agli scolari della Sicilia orientale. Su 25 medaglie d’oro conferite domenica, due hanno infatti interessato la città rosso-azzurra. Una è stata vinta da Giovanni Interdonato, alunno del Liceo Don Bosco di Catania, 13esimo classificato in assoluto; l’altra se l’è guadagnata Alberto L’Episcopo, allievo del Galileo Galilei, piazzandosi in 16esima posizione. Uno dei 59 argenti è toccato, invece, a Gabriele Parisi, maturando del Boggio Lera; bronzo, infine, per Laura Casabella del liceo Leonardo di Giarre e per Luca Francesco D’Alessandro frequentante il liceo Majorana di Caltagirone.
Se i progetti futuri dei cinque premiati sono pressoché accomunati e i più ambiscono a frequentare una delle scuole d’eccellenza, non lo stesso si può dire per il loro passato. L’interesse per quella che Einstein ha definito «poesia di idee logiche» ha avuto, invero, in loro origini diverse. Se Laura e Giovanni, ad esempio, l’attribuiscono ad una propensione intrinseca ed entrambi ammettono di divertirsi svolgendo calcoli, per Luca galeotta è stata la lettura del Il Mago dei Numeri: «mi ha aperto gli occhi su un mondo nuovo e sconosciuto che sembrava chiedere di essere scoperto». Parisi e L’Episcopo sentono, invece, di dovere molto ai rispettivi docenti che li hanno avviati verso scenari agonistici: «Mi piacerebbe lavorare nell’ambito della ricerca o insegnare per fomentare in altri ragazzi questa passione, proprio come ha fatto il mio professore con me» confessa Alberto.
Nessuno di loro è nuovo all’ambiente di Cesenatico e neppure negli anni precedenti i riconoscimenti sono mancati. «Durante la permanenza a Cesenatico si respira aria di forte competizione, ma si tratta di una competitività sana. Non pensi a superare l’altro, ma ti concentri principalmente su dove puoi e vuoi arrivare tu: è una sfida con te stesso. Condividi con gli altri ansie, delusioni, soddisfazioni e il risultato di questa somma può essere una bella amicizia. E soprattutto cresci: didatticamente e umanamente» afferma Interdonato, che aveva ottenuto una medaglia di bronzo già nel 2016, a seguito di una precedente menzione d’onore.
Della stessa opinione sembra essere Parisi, soddisfatto del risultato conseguito, anche se nel suo futuro prossimo sembra voler riservare priorità alla fisica, per dedicarsi anche lui magari un giorno alla ricerca: «È un’esperienza incredibile: nei giorni della gara nazionale si percepisce a pelle la passione dei qualificati verso la matematica, con i quali ci si può quindi confrontare senza problemi. Le Gare a Squadre, poi, sono spettacolari persino per il pubblico, che può seguirle dai maxischermi che trasmettono i risultati in tempo reale».
Un dato che salta subito all’occhio è che tra i 300 finalisti, solo 23 sono ragazze. Laura, sei stata una delle poche rappresentanti del genere femminile a Cesenatico: è più l’orgoglio o l’amarezza?
«Non sono sicura di saper rispondere a questa domanda. Personalmente non sono mai stata ostacolata al raggiungimento dei miei obiettivi e non sento il bisogno di ricevere uno stimolo in più rispetto ai miei colleghi maschi. Ciononostante non posso che apprezzare lo sforzo dell’Unione Matematica Italiana nell’incentivare una maggiore partecipazione delle ragazze alle gare matematiche e spero proprio che questo obbiettivo venga presto raggiunto»
Abbiamo chiesto ai 5 giovani siciliani di dare una personale definizione di matematica (chi lo ha mai detto che chi è bravo con i numeri non se la cavi pure con le parole):
«Spesso sento parlare i miei amici e compagni di classe di quanto sia “strana” la mia passione per questa materia o semplicemente di quanto sia difficile da studiare. Semplicemente io sono solito “darle del tu” e vederla come uno stimolo; risolvere un problema in un modo non esattamente “curriculare”, magari sbagliando, ma non avendo comunque paura di cimentarsi con quello che è la matematica penso sia la chiave per far appassionare i ragazzi alla materia (quello che cerca di fare anche il Progetto Olimpiadi) proprio come è stato con me!» è quanto raccontatoci da Gabriele Parisi.
Se Luca ritiene che «La matematica è una passione senza confini o barriere che consente al singolo di essere demiurgo di qualcosa di vero, che stimola le sue capacità creatrici e intellettuali, mettendolo sempre alla prova e rendendole potenzialmente illimitate», per Laura invece «è qualcosa di paragonabile ad un mistero che mette in crisi gli uomini da migliaia di anni, ponendoli di fronte a innumerevoli interrogativi e che viene scoperto un po’ alla volta. Credo che questo basti a prospettarne il fascino».
«È il prodotto tra il concreto e l’astratto. È qualcosa che a volte ti sfugge, ma sai che in qualche modo ti appartiene. Non è un qualcosa di schematico come può sembrare apparentemente, ma dinamico e onnipresente. È un continuo reinventarsi, un cercare strade che ti conducano oltre i tuoi stessi limiti: per questo la matematica non è sinonimo di “problema”, ma piuttosto di “soluzione”» aggiunge Giovanni.
«La matematica va oltre il freddo calcolo. Dietro questa scienza c’è il puro ragionamento della scienza e dell’intuizione: è una vera e propria arte in cui ogni dimostrazione è un’opera e di cui pochi sanno apprezzare la straordinarietà. Al di là dell’utilità scientifica la matematica è una semplice ricerca della bellezza» conclude in fine Alberto.
I traguardi dei catanesi non si limitano però alla matematica: anche alle Olimpiadi di Statistica di qualche settimana fa gli studenti della città si sono lodevolmente distinti su scala nazionale. I primi tre classificati per la categoria IV anno sono stati in ordine infatti, Giovanni Interdonato, Mariastella Cascone (istituto Galileo Galilei) e Alberto L’Episcopo: un podio, dunque, statisticamente improbabile, ma a quanto pare dalla matematica certezza!
Concetta Interdonato
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