CARACAS ‒ Non si arresta la crisi politica aperta con la chiusura del Parlamento nazionale in Venezuela, decisa lo scorso 31 marzo con una sentenza ad-hoc della Corte Suprema. È così che Maduro, presidente del Venezuela in carica dal 2013, è riuscito a superare l’opposizione parlamentare in merito ad una proposta di legge che regolamentava le attività delle aziende miste a compartecipazione pubblica.
Da ciò sono scaturite tutta una serie di proteste che hanno trascinato il paese latino-americano in una situazione di emergenza sicurezza. A tal proposito, è notizia recente l’uccisione di Juan Lopez, studente leader della protesta contro il presidente Maduro che, secondo quanto riferito dalla Procura di Caracas, si aggiunge al bilancio delle vittime registrate in quest’ultimo mese di disordini.
Intanto, continua la repressione delle forze armate contro le manifestazioni degli studenti delle principali Università del Paese, il tutto in uno scenario di corruzione, inflazione, razionamento di cibo e di farmaci, situazione questa che incornicia il Venezuela in un quadro di profonda crisi umanitaria.
Ester Sbona
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