Il VAR è stato accolto meravigliosamente dalla maggior parte del pubblico italiano, e l’anno scorso, al netto di qualche errore iniziale, è stato un vero e proprio successo. Ma dall’inizio della nuova stagione, qualcosa è cambiato, e le polemiche stanno fioccando come non mai.
Il tutto è spiegato dal cambiamento di protocollo da parte dell’IFAB, l’organismo mondiale degli arbitri, che ha spiegato come la tecnologia debba intervenire per ‘chiaro ed evidente errore’. Una dizione molto restrittiva, che ha fatto sì che la maggior parte degli episodi che si vanno a vedere al video sono dei falli di mano, mentre risulta quasi impossibile dire che un contatto in area di rigore o una spinta possa essere un errore così evidente da richiamare l’arbitro.
È possibile eliminare qualsiasi tipo di errore? No, secondo Luca Marelli, ex arbitro di Serie A che, nel suo blog, ogni settimana commenta le decisioni arbitrali del campionato, avendo grande seguito. “Il VAR è una macchina potenzialmente infallibile, ma senza un uomo che la adoperi, rimarrebbe una macchina inutile” – commenta Marelli a margine di un’intervista rilasciata a News Bwin, facendo riferimento al fatto che, comunque, l’arbitro può sempre sbagliare. Gli errori diminuiranno sempre di più, ma, come spiega Marelli, “tale diminuzione rimarrà sempre e comunque tendenziale a zero, ma a zero non arriverà mai”.
Ma la notizia più importante è arrivata qualche settimana fa. Dopo l’annuncio ufficiale che il VAR sarebbe arrivato in Champions League dalla stagione 2019/2020, la UEFA ha anticipato ancora i tempi: già dagli ottavi di finale sarà disponibile il Video Assistant Referee. Una novità importantissima per gli appassionati, soprattutto dopo tutte le polemiche che ci sono state l’anno scorso, nelle partite della Juventus con Tottenham e Real Madrid e della Roma contro il Liverpool.
Una scelta epocale per un organo che era sempre stato contro quella che, un tempo, veniva definita ‘la moviola in campo’. Ora il VAR è una vera e propria realtà e sarà possibile correggere errori anche in campo internazionale.
Anche perché, e negli scorsi anni, soprattutto con le italiane, ne abbiamo avuto la prova, in un errore arbitrale può avere maggiore impatto rispetto a un campionato. Le partite secche sono decise da episodi, e se è l’arbitro ci si mette di mezzo, può essere decisivo. Basta chiedere al Bayern Monaco, che negli ultimi due anni si è lamentato tantissimo delle direzioni arbitrali nei quarti di finale della stagione 2016-2017 e nelle semifinali della stagione 2017-2018, quando è stato eliminato dal Real Madrid.
Insomma, un elemento di spettacolo in più, in una competizione che ha sempre tanto, tantissimo fascino.
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