Il percorso nella regular season poneva agli antipodi le aspettative per Avellino e Catania in merito ai quarti di finale dei play-off per la Serie B. I 24 punti di distanza nella classifica finale, così come le 32 reti di differenza nel computo dei goal fatti e subiti poneva certamente la squadra Irpina in una posizione più privilegiata nei pronostici degli addetti ai lavori.
Il Catania si dimostra invece avversario tutt’altro che abbordabile nelle gare da dentro/fuori – contrariamente a quanto visto nel cammino in campionato. Gli etnei, con Zeoli, sembrano aver trovato la propria dimensione, tanto dal punto di vista tattico – con il 3-5-2 che sembra essere il modulo cucito addosso alle individualità a disposizione – quanto da quello caratteriale, con il gruppo che sembra compattarsi quando il risultato finale conta qualcosa in più.
Lo conferma lo stesso Zeoli in conferenza, d’altronde: “In certi momenti, scattano nella testa dei giocatori cose particolari, per dare qualcosa in più, per poter regalare un sogno”. Un sogno in cui il Massimino, mano nella mano, vuole accompagnare Castellini e compagni, per la prima volta forse davvero in sintonia con la tifoseria, che ancora una volta ha regalato una cornice da brividi ad addetti e appassionati.
Dal punto di vista tattico spicca la retroguardia, con Quaini a timonare una difesa mai in balia dell’avversario e sempre compatto. Il 16 sembra aver trovato la propria dimensione al fianco di Monaco. Indispensabile a tal proposito anche lo schermo creato a centrocampo, così come il lavoro delle due punte, tanto in fase di possesso quanto in quella di pressione.
La coppia Di Carmine-Cianci trova connessioni sempre più automatiche, con il 90 che sta giovando della convivenza con il 10, sempre più a disposizione della squadra grazie a tecnica ed esperienza. La girata del 90 regala al Massimino l’urlo strozzato più volte nel corso della partita: dal goal di Zammarini sventato da Patierno sulla linea, fino ai vari tentativi di Castellini, Beveh e gli stessi Cianci e Di Carmine.
Stupisce non poco, invece, la passiva presenza dell’Avellino, che con buone tramite è riuscito a impensierire il Catania negli ultimi 25 minuti del primo tempo, salvo “accontentarsi” e non riuscire più ad emergere nella seconda frazione. Ci si aspetta sicuramente una risposta, a tal proposito, da mister
Pazienza, tecnico da non sottovalutare sul piano della preparazione.
Il Catania dunque va ad Avellino con la possibilità di giocare per due risultati: la vittoria e il pareggio. In caso di vittoria con uno o più goal di scarto dei campani, sarebbero questi ultimi a passare in virtù della classifica maturata nel corso della stagione regolare.
Francesco Mascali
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