Dopo la sosta forzata per le qualificazioni ai Mondiali 2019, la Serie A ritorna in campo con parecchie novità e diversi volti noti al pubblico italiano ma la sostanza non cambia: la Leonessa resta da sola al comando tallonata a distanza da un terzetto che ora comprende anche la sempre più solida Avellino e non più la Fiat Torino, alla seconda sconfitta di fila. In coda coabitano solitarie Reggio Emilia e Brindisi.
Alla ripresa dell’attività agonistica, terminate le due settimane di pausa dovute agli impegni delle nazionali, il campionato si è presentato in una veste, se non nuova, quantomeno trasformata in parte: le addizioni, o forse sarebbe il caso di dire “le toppe”, fatte dalle squadre ai rispettivi roster per colmare buchi o alzare il livello in alcuni reparti hanno, chi più chi meno, modificato aspetto, rotazioni ed equilibri interni agli stessi team consentendo ai tifosi di rivedere all’opera numerose facce conosciute.
In questo senso, per nome e contesto in cui è andata a inserirsi, una delle più ragguardevoli è quella di Marques Green, playmaker tascabile accasatosi momentaneamente a Venezia, nella Reyer campione d’Italia, per sostituire l’infortunato Michael Jenkins. Il folletto di Philadelphia, in uno strano gioco del destino, è così finito a far parte della squadra che la scorsa stagione ha messo la parola “fine” ai sogni tricolori della “sua” Avellino, società in cui ha lasciato più di buon ricordo e che quest’anno il fato ha voluto porre proprio come primo ostacolo della sua avventura in maglia amaranto.
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Il risultato, sia per Green (zero punti in 13ì di utilizzo) che in generale per la banda di coach De Raffaele, non è stato positivo vista la sconfitta per 87-77 maturata, seppur in circostanze davvero rocambolesche come successo contro Milano quattordici giorni fa, dopo un overtime per mano di una Scandone che, scalpo dopo scalpo, non solo è salita al secondo posto in classifica ma ha anche sicuramente preso consapevolezza della propria forza e della possibilità di giocarsela con chiunque.
Un bel segnale, questo, per un campionato dove tutti continuano a vedere l’EA7 Emporio Armani come naturale favorita d’obbligo. L’Olimpia però intanto, al momento, ha quattro punti da recuperare all’imbattuta e sempre indomita Brescia (vittoria sofferta nel finale contro Cantù) e soprattutto continua a faticare, intrappolata da infortuni da smaltire, rotazioni e minutaggi da consolidare e certezze collettive da trovare appieno.
Nonostante questo, anche se sudando negli ultimi minuti, la squadra lombarda è riuscita comunque a strappare i due punti sul campo di Reggio Emilia, nelle cui fila esordiva per la sua quarta esperienza italiana James White, 35enne noto per le sue doti atletiche già visto con indosso le maglie di Sassari, Pesaro e appunto quella della Grissin Bon nel 2013-14 quando contribuì anche alla conquista dell’Eurochallenge.
I suoi 8 punti (3/7 dal campo) e 7 rimbalzi in 26 minuti contro Milano però non sono serviti agli emiliani ad evitare una sconfitta che attualmente li relega, assieme alla Happy Casa Brindisi (sconfitta 90-66 a Sassari), all’ultimo posto in classifica, posizione da cui invece hanno preso le distanze sia Pesaro che Pistoia, entrambe vittoriose nell’ultimo turno.
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La Vuelle è riuscita ad avere la meglio sulla Openjobmetis di un indemoniato Okoye (22 punti e 8 rimbalzi) solo grazie a una magia a poco più di un secondo dal termine da parte di Dallas Moore, autore di una fortunosa tripla appoggiata al tabellone che ha lasciato con l’amaro in bocca coach Caja e ha fatto esultare invece l’ex di turno Rihard Kuksiks (6 punti in 18’), ala lettone l’anno scorso tra le fila proprio dei lombardi.
A Varese, seppur brevemente, qualche anno fa ha militato pure Dejan Ivanov, bulgaro e vecchia conoscenza dei nostri parquet, tornato in Italia per vestire la maglia della The Flexx (la sua sesta squadra nel Bel Paese) con la quale, nell’ultimo turno, ha avuto più che un discreto impatto partendo in quintetto e mettendo a referto 17 punti in 26 minuti nel successo rotondo (80-65) dei toscani su una Torino costretta ora al secondo stop consecutivo.
Una striscia che potrebbe, dato il prossimo impegno contro Milano, allungarsi permettendo così alle inseguitrici di tornare su di lei e rimescolare le carte a metà classifica dove, oltre al Banco di Sardegna, ad accorciare la classifica nell’ultima giornata ci hanno pensato la Virtus Bologna e Capo d’Orlando. Le V nere sono riuscite a imporsi 79-78 su una battagliera Cremona solo grazie alla freddezza di Marcus Slaughter dalla lunetta nei secondi conclusivi di una gara che ha visto il debutto sfortunato (0 punti in due soli minuti in campo causa colpo al mento) con la maglia dei bolognesi di Filippo Baldi Rossi, una maglia con cui l’azzurro aveva già fatto tutta la trafila nelle giovanili.
Si può dire quindi che non abbia cambiato colori l’ala nativa di Vignola visto che anche la sua squadra di provenienza, la Dolomiti Energia Trento, veste di bianconero. Un bianconero che contro la Betaland nell’ultimo turno è apparso un po’ sbiadito considerata l’amara sconfitta di due punti rimediata in Sicilia dove i padroni di casa si sono imposti 82-80 nell’ennesimo match (6 su 8 questa giornata) conclusosi con un distacco uguale o inferiore ai cinque punti.
Tripla finale di Beto, che non cambia nulla. VINCE L'ORLANDINA!!!! 82-80 il finale al PalaSikeliArchivi!
Grande debutto per @EMaynor3: 17 punti, 5/8 da tre, 3 assist, 4 rimbalzi!
Cifre: https://t.co/98B9itq2ot pic.twitter.com/MUegys9Sko— Orlandina Basket (@OrlandinaBasket) December 2, 2017
Tanto la compagine isolana ha avuto dal neo-acquisto Eric Maynor che aggiunto ai 17 punti (5/8 da tre) anche 7 assistenze alla prima gara della sua seconda avventura italiana dopo quella avuta a Varese tra il 2015 e l’anno scorso. Insomma la Serie A ha riabbracciato o visto cambiar maglia alcuni protagonisti che, chi nell’immediato e chi fra qualche incontro, assumeranno sicuramente un peso non indifferente nelle realtà in cui sono finiti: la speranza è che, a guadagnarci, sia la spettacolarità come l’equilibrio del campionato e, visti gli score di giornata, possiamo proprio dire che se il buongiorno si vede dal mattino…
Federico Guido
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