La prima settimana targata NBA ha riservato numerose emozioni, con tanti episodi di cui discutere e tanti spunti di riflessione a dir poco interessanti. In questo senso, da registrare il record messo a referto da Klay Thompson la scorsa notte, con la guardia dei Golden State Warriors che ha battuto il primato di triple realizzate in una singola partita, segnandone ben 14 e superando il traguardo del compagno di squadra Steph Curry (13). Degne di nota anche le super prestazioni dei sorprendenti Kemba Walker, Zach LaVine, Nikola Mirotic e Blake Griffin, tra i tanti. Tanti gli appuntamenti da non perdere in questa settimana di pallacanestro a stelle e strisce, a partire da stanotte, con ben due sfide a dir poco intriganti. Ecco le cinque partite da seguire a tutti i costi.
RAPTORS – SIXERS – Ad inaugurare la terza week della regular season 2o18-2019 è il confronto tra i Toronto Raptors e i Philadelphia Sixers, le due principali candidate ad insidiare i Boston Celtics per raccogliere l’eredità dei Cleveland Cavaliers e salire sul trono della Eastern Conference. La scorsa notte, i canadesi hanno raccolto la loro prima sconfitta stagionale dopo ben sei vittorie di fila, cedendo al cospetto dei Milwaukee Bucks per 124-109, mentre la franchigia della Pennsylvania è reduce dall’agevole successo per 113-92 al Wells Fargo Center contro gli Atlanta Hawks. Alla Scotiabank Arena, i Raptors proveranno a conquistare il decimo successo consecutivo tra le mura amiche (la loro ultima sconfitta interna, infatti, risale addirittura allo scorso 25 marzo), anche e soprattutto in virtù del rientro di Kawhi Leonard. Occhio, però, ai Sixers, con Joel Embiid in cerca di riscatto dopo una prestazione individuale tutt’altro che da incorniciare contro gli Hawks e Ben Simmons a caccia di conferme: oltre a ciò, Philadelphia cercherà di vincere per ritrovare una W in trasferta che manca addirittura dallo scorso 10 aprile (121-113 contro gli Atlanta Hawks).
ROCKETS – TRAIL BLAZERS – Mezz’ora dopo la palla a due tra Toronto Raptors e Philadelphia Sixers, scenderanno in campo anche Houston Rockets e Portland Trail Blazers, che si affronteranno al Toyota Center. Umore decisamente diverso per le due squadre, con i primi che hanno vinto appena una delle cinque gare disputate sin qui, rendendosi protagonisti del loro peggior avvio di regular season dal 2010-2011 ad oggi (in quel caso, i Razzi partirono con cinque L in altrettante partite), mentre i secondi hanno raccolto sin qui quattro vittorie in sei match, trascinati da un super Damian Lillard, autentico protagonista del successo per 128-114 in casa degli Orlando Magic con 41 punti e il record di franchigia per punti segnati in un tempo (34). Per Houston, James Harden ha cominciato la sua prima stagione da MVP meglio della precedente, ma è attualmente ai box per un lieve problema al ginocchio e salterà sicuramente la sfida con Portland. La squadra di Mike D’Antoni, dunque, torna ad affidarsi a Chris Paul ed Eric Gordon, reduci da una gara decisamente sottotono contro i Los Angeles Clippers, e a Carmelo Anthony, che nelle ultime due partite giocate ha dimostrato di poter dire la sua pur senza recitare il ruolo del one man show spettatogli a Denver e New York.
WARRIORS – PELICANS – Nella notte tra domani e dopodomani, invece, si affronteranno i campioni in carica dei Golden State Warriors e i New Orleans Pelicans. Questi ultimi hanno cominciato la stagione infilando quattro vittorie in altrettante partite disputate, per poi perdere le ultime due partite consecutive, rispettivamente contro Utah Jazz (132-111 in casa) e Denver Nuggets (116-111 in trasferta), soprattutto a causa dell’assenza di Anthony Davis. The Brow, infatti, ha un problema al gomito e, qualora non dovesse esserci nemmeno contro i Warriors, toccherà in particolar modo a Nikola Mirotic, Jrue Holiday e Julius Randle caricarsi il peso della squadra sulle spalle: in questo senso, i tre hanno dimostrato di poter fare molto bene alla corte di coach Alvin Gentry. Golden State, dal canto suo, è prima ad Ovest con sette vittorie, di cui cinque consecutive, ed appena una sconfitta, peraltro di misura, contro i Denver Nuggets (100-98): Steve Kerr sta gestendo ottimamente le energie dei suoi, senza alterare i meccanismi di gioco e l’andamento collettivo. Con uno Steph Curry in gran forma e un Klay Thompson rialzatosi alla grande nella recente gara con i Chicago Bulls, oltre a un Kevin Durant sempre affidabilissimo, i Warriors intendono continuare su questa strada.
CELTICS – BUCKS – Nella notte tra giovedì e venerdì andrà in scena uno dei duelli più interessanti della settimana, soprattutto per ciò che concerne la lotta al trono ad Est: dopo la sfida tra Toronto Raptors e Philadelphia Sixers, si affronteranno, infatti, i Boston Celtics e i Milwaukee Bucks. I primi sembrano rappresentare la squadra favorita per la vittoria della Eastern Conference, disponendo, almeno sulla carta, del roster più profondo e ben strutturato tra le trenta squadre militanti sulla costa Est e non solo. Pur avendo un record positivo (4-2), Boston ha alternato vittorie piuttosto significative, tra cui il 101-95 in casa degli Oklahoma City Thunder (i Celtics erano sotto 95-84 a poco più di quattro minuti dalla sirena), a momenti di difficoltà, tra cui le due sconfitte con i Toronto Raptors e i modesti Orlando Magic. Il sophomore Jayson Tatum, reduce da un’annata da rookie ad altissimo livello, sta maturando sempre di più, mentre Gordon Hayward e, soprattutto, Kyrie Irving, devono ancora ritrovare la continuità di rendimento ideale. Per ciò che concerne i Bucks, invece, Giannis Antetokounmpo sta disputando un’ottima annata sin qui e i nuovi innesti, tra cui Brook Lopez, il rookie Donte DiVincenzo ed Ersan Ilyasova, stanno dando il loro contributo: Milwaukee è attualmente prima ad Est con sette vittorie in altrettante gare, risultando l’unica squadra tra le trenta della lega a non aver ancora raccolto un ko. Riuscirà ad aumentare la propria striscia positiva?
WIZARDS – THUNDER – Il cerchio si chiude nella notte tra venerdì e sabato, con il confronto tra due delle squadre che hanno cominciato peggio la regular season 2018-2019, ossia i Washington Wizards e gli Oklahoma City Thunder. Se questi ultimi hanno ritrovato il sorriso nel match casalingo contro i Phoenix Suns (117-110), interrompendo una serie negativa di ben quattro partite e ritrovando Russell Westbrook dopo l’intervento al ginocchio (l’MVP del 2017 non è ancora al top della condizione, ma già contro i Suns ha offerto gran parte del meglio del proprio repertorio tecnico e non solo), i primi attraversano un periodo decisamente nefasto, con ben cinque sconfitte, di cui tre consecutive, in sei partite. Vittoria con i Portland Trail Blazers di appena un punto all’overtime a parte, infatti, i Maghi della capitale a stelle e strisce non sono riusciti a imporsi con squadre nettamente inferiori a loro sulla carta, tra cui i Miami Heat e i Sacramento Kings, ed hanno perso in malo modo la recente trasferta in quel di Los Angeles con i Clippers (136-104). L’estate di Washington è stata particolarmente calda, con tanti nuovi volti (tra cui Jeff Green, Austin Rivers e Dwight Howard) e le premesse per fare qualcosa di positivo dopo un’annata incolore. Dopo poche partite, la situazione non sembra essere mutata, con le note tensioni in spogliatoio che non abbandonano mai del tutto la squadra di Scott Brooks (peraltro ex coach di OKC).
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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