Ultimo appuntamento di un’emozionante stagione MotoGP che si accinge a volgere al termine sul circuito Ricardo Tormo di Valencia.
Last dance per Valentino Rossi, per il beniamino di Tavullia sono gli ultimi km della sua carriera su una MotoGP. E lo fa proprio a Valencia, terra amara in cui vide svanire due titoli (Hayden 2006, Lorenzo 2015).
E se, da un lato, c’è un’aria malinconica dovuta al suo ritiro; dall’altro, il Dottore, non fa mai mancare il sorriso. In conferenza stampa ride, scherza e si commuove difronte ad un videomessaggio dei suoi fans. Viene anche aperta una piccola mostra all’interno del circuito dal nome “#GrazieVale”, nella quale sono state esposte le nove moto con cui Valentino vinse i suoi titoli.
«Magari arrivassi a podio, sarebbe il 200°, li pagherei (i piloti rivali)» aggiunge ridendo, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Molte le sorprese riservate al nove volte campione del mondo: tra queste, spicca l’omaggio dei piloti della sua academy che, per l’occasione, indosseranno i caschi che hanno accompagnato i più grandi successi di Valentino.
Tra i tanti riconoscimenti, omaggi ed elogi, arriva anche quello del circuito Ricardo Tormo: viene svelato un gigantesco murales rappresentante il suo volto che permarrà stabilmente nel paddock. A fargli visita anche un certo Ronaldo (da sempre l’idolo di Rossi, sfegatato tifoso interista).
Ma, il regalo più grande, in pista, glielo fa Pecco Bagnaia. Il suo allievo, in sella alla sua Desmosedici, detta il passo in qualifica e conduce Valentino dritto in Q2, ai margini della top ten. (Evento che quest’anno ha solo tre precedenti: Montmeló, Assen e Silverstone).
Ultima presenza in MotoGP anche per Danilo Petrucci: l’ex ducatista congeda la categoria dopo un anno sfortunato in Tech 3. Il pilota di Terni riceve gli elogi dell’intero paddock e si dichiara pronto ed impaziente in occasione della Dakar di gennaio a cui prenderà parte con KTM.
Ma le novità dell’ultimo weekend non sono finite qui:
Piove sul bagnato in casa Honda: dopo il trauma cranico rimediato in allenamento, Marc Márquez, dovrà sottoporsi ad ulteriori cure. I medici hanno diagnosticato la stessa diplopia che lo afflisse nel 2011.
Una bella incognita per il futuro dell’otto volte campione del mondo. Quando il peggio sembrava ormai passato, dopo le tre belle vittorie stagionali, la legge di Murphy lo colpisce duro.
Come se non bastasse, durante le FP3, Pol Espargaró finisce in ospedale a seguito di una brutta caduta. Nessuna delle Honda ufficiali prenderà parte al GP di Valencia.
Tornando in pista: lo schieramento di partenza è aperto da un fenomenale Jorge Martín che firma la sua 4ª pole stagionale; inseguito dalla nuvola rossa Ducati capitanata da Pecco Bagnaia con alle spalle il compagno Jack Miller. Bene le Suzuki: Mir scatta dalla 4ª casella, Rins dalla 6ª. Johann Zarco a fare da spartiacque tra i due spagnoli.
Le due Yamaha arrancano: Quartararo 8°, Morbidelli 11°. Il migliore per le KTM è Brad Binder (7°); per Honda è Takaaki Nakagami (9°).
In fondo allo schieramento di partenza figura Enea Bastianini in estrema difficoltà, solo 18°. Per l’ex campione del mondo Moto2 gara tutt’altro che semplice, con il titolo di rookie dell’anno ancora in palio ed un Martín esuberante che parte favorito.
L’ultima domenica del mondiale comincia con una bella tripletta casalinga in Moto3: tre spagnoli sul podio. Artigas vince, davanti a García e Masiá. In Moto2, invece, si decide il titolo. Gardner, per laurearsi campione, aveva bisogno di tre punti. Minimo sforzo massima resa per il figlio d’arte: termina 10° e vince il campionato del mondo Moto2. Non può nulla Raúl Fernandez che, nonostante la vittoria, termina il mondiale con 4 punti di distacco. In seconda posizione Fabio Di Giannantonio, terzo Augusto Fernandez.
Alle 14.00 (GMT+1) comincia l’ultima gara MotoGP dell’anno:
Partenza razzo di Jorge Martín: il rookie Pramac prende margine, con le due Ducati ufficiali e le due Suzuki ad inseguirlo. Si fa sotto anche Fabio Quartararo, complice qualche sbavatura di Miller.
Al quinto giro, Takaaki Nakagami, abbandona prematuramente la corsa a causa di una chiusura d’anteriore. Weekend nero per Honda, l’unico pilota in pista per la casa di Asaka rimane Alex Márquez, appena ai margini della zona punti.
Valentino Rossi gira col passo dei primi, ma sempre intorno alla top ten.
All’undicesimo giro, Alex Rins, nel tentativo di attaccare la seconda posizione di Pecco Bagnaia, forza troppo la staccata, finendo per scivolare lungo la ghiaia. Termina così la sua quinta stagione in MotoGP, ampiamente sotto le aspettative.
Giunti a poco più di metà gara, dopo un lungo studio di Bagnaia su Martín, l’italiano azzarda il sorpasso. Pecco, con prepotenza, agguanta la prima posizione e conduce la gara, prendendo sin da subito margine a suon di giri veloci.
Nel frattempo, Jack Miller, svincolatosi da Fabio Quartararo dopo la bella bagarre iniziale, va a prendersi il terzo posto presidiato da Joan Mir.
Gara piuttosto stabile, poche le motivazioni dei piloti. Da segnalare l’ottima rimonta di Enea Bastianini: il rookie italiano guadagna 10 posizioni rispetto alla griglia di partenza.
All’ultimo giro, le posizioni rimangono invariate. Pecco Bagnaia vince, convince e chissà, con il casco “Che spettacolo” di Rossi del 2004, se questo non possa rappresentare un passaggio di testimone. Lacrime e commozione pervadono piloti, tifosi e addetti ai lavori.
In casa Ducati, invece, c’è da sorridere. Tripletta della casa di Borgo Panigale sul podio. Termina secondo Jorge Martín, aggiudicandosi il titolo di rookie of the year. Terzo Jack Miller.
Appuntamento all’anno prossimo con una MotoGP spoglia di un pezzo della sua storia, ma con tanti giovani e tanto talento per poterne scriverne ancora.
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
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