Ultimo appuntamento della MotoGP prima della sosta estiva. Ci troviamo sul circuito di Assen, in Olanda. Tracciato tanto caro a molti piloti. Tra le curiosità, per citarne alcuni: Valentino Rossi, grazie alle sue 10 vittorie in carriera, proprio in settimana, è stato eletto cittadino onorario di Assen. Mentre, Pecco Bagnaia, ha tatuato le curve olandesi su di sé.
Pista molto veloce, divertente, dinamica. In apertura del weekend di gara alcune notizie non passano inosservate: nasce la Ducati VR46. Come già affermato qualche settimana fa, il team VR46, legato al partner saudita Aramco, era in cerca di moto. Accordo raggiunto con Ducati: intesa trilaterale per 2/3 made in Italy.
Altra novità, sempre nelle trafile della casa di Borgo Panigale, è la nuova collaborazione con Gresini. Aria di cambiamento: il team Gresini abbandona definitivamente Aprilia e sposa l’intramontabile fascino Ducati (saranno ben 8 le Desmosedici in griglia l’anno venturo). In sella a questi colori, con tutta probabilità, troveremo Enea Bastianini ed un futuro rookie MotoGP: Fabio Di Giannantonio. Team italiano, moto italiana, due piloti italiani. Patriottismo allo stato puro.
Tornando ad Assen: in pista non troveremo Franco Morbidelli, il dolore lancinante al ginocchio lo ha costretto ad operarsi. L’italo-brasiliano approfitta della sosta estiva per rimettersi in sesto: ancora da valutare la data di un suo possibile rientro. Al suo posto il team Petronas ingaggia Garrett Gerloff, pilota Superbike statunitense, già noto in MotoGP per aver sostituito Rossi a Valencia lo scorso anno.
Il poleman di giornata è Maverick Viñales. Lo spagnolo della Yamaha è protagonista di un “testacoda” fuori da ogni logica. Ultimo classificato al Sachsenring e, con la stessa moto, abbatte il record della pista ad Assen. Tutto ciò in appena sei giorni. Un perfetto esempio di come la duttilità, in questo sport, faccia realmente la differenza.
Yamaha in questa pista c’è e si vede: alle spalle di Viñales troviamo il solito Fabio Quartararo. I due compagni di squadra firmano la doppietta in griglia per la gioia di Lin Jarvis. Chiude la prima fila un sorprendente Pecco Bagnaia: in difficoltà nelle prove libere e costretto a passare dal Q1. Il ducatista nota lentezza in ingresso curva: cambia assetto e sbaraglia la concorrenza in qualifica.
Il migliore per Honda è Takaaki Nakagami: il nipponico apre la seconda fila. A seguire, Johann Zarco. Continua, invece, l’exploit KTM con Miguel Oliveira: 6°. Mentre, il suo compagno di box, Brad Binder, partirà penultimo.
KTM ha recentemente esteso il contratto di Binder sino al 2024, mentre quello di Oliveira scadrà al termine del 2022. È possibile che la casa austriaca abbia puntato sul cavallo sbagliato?
Proseguendo in griglia, la terza fila è composta da: Alex Rins, Jack Miller ed Aleix Espargaró. L’iridato Joan Mir va a chiudere la top 10. Valentino Rossi in 12ª posizione.
Marc Márquez, senza dubbio tra i più attesi in questo GP di Assen, non riesce a riconfermarsi. Dopo la straordinaria vittoria al Sachsenring, l’otto volte campione del mondo, è costretto ad una super-rimonta: partirà dalla 20ª casella. Peggior qualifica di sempre per lo spagnolo dell’HRC, il quale, probabilmente, è stato condizionato dal brutto highside nelle FP2.
La domenica comincia alla grande: in Moto3 suona l’inno di Mameli per Dennis Foggia. (Seconda vittoria stagionale per il pilota del team Leopard.) A podio anche Sergio García e Romano Fenati. Il mondiale è saldamente in mano ad Acosta, oggi quinto, ma il margine tra sé ed i suoi inseguitori si assottiglia.
In Moto2 arriva l’ennesima doppietta del team Red Bull KTM Ajo: Raúl Fernandez primeggia sul leader del mondiale Remy Gardner. Chiude il podio Augusto Fernandez del team Marc VDS.
Ore 14:00, ad Assen è tutto pronto per la MotoGP:
Cominciano i 26 giri d’Olanda. Parte alla grande Quartararo, nonostante un piccolo contatto con Viñales, il quale costa caro allo spagnolo: perde tre posizioni. Ottimo spunto anche di Pecco Bagnaia, sorpassa il francese della Yamaha e mette la sua Desmosedici al comando della corsa.
Al terzo giro, contatto sospetto tra Zarco e Rins: quest’ultimo ha la peggio, va largo e rientra in fondo alla classifica.
Nel corso dei primi giri la Ducati di Bagnaia e l’M1 di Quartararo danno spettacolo: sorpassi e contro-sorpassi ad alta velocità. Questo fa sì che il gruppo dietro si compatti. Il transalpino della Yamaha, notando il pericolo, non ci pensa due volte: spinge, allontanandosi in solitaria.
Da segnalare l’ottimo inizio gara da parte di Marc Márquez: recupera ben 10 posizioni. Da un campione del mondo all’altro: Valentino Rossi, sfortunatamente, all’ottavo giro, si stende in curva 7. Il pilota di Tavullia, nonostante un warm-up positivo, girava intorno alle ultime posizioni.
Bagarre intensa per le ultime due posizioni del podio: ben 10 piloti in un paio di secondi. Takaaki Nakagami insidia la seconda posizione, ma la gioia del giapponese dura poco: viene recuperato in fretta. Pecco Bagnaia, a causa di un reiterato passaggio oltre i limiti della pista, è costretto ad eseguire un long-lap penalty. L’italiano perde diverse posizioni.
Seconda metà di gara concitata: cade Jack Miller in curva 5. Anche Jorge Martín costretto al ritiro. Non il miglior fine settimana in casa Ducati. Tiene botta Johann Zarco, in terza posizione, alle spalle di Maverick Viñales. Il francese della Pramac, però, è insidiato da Joan Mir e Miguel Oliveira: piloti per nulla facili da contenere.
A pochi giri dal termine cade Iker Lecuona nella breve chicane che precede il rettilineo: molto pericoloso, alcuni piloti sono costretti a rallentare.
Le due Yamaha ufficiali spiccano il volo: viaggiano entrambe in solitaria nelle prime due posizioni a debita distanza dagli avversari. Mir, nel frattempo, mette al sicuro la terza posizione scavalcando Zarco.
Al traguardo, le posizioni restano invariate. Vince Quartararo, segue Viñales. Zarco si accontenta della 4ª posizione, lasciandosi alle spalle Miguel Oliveira. Pecco Bagnaia, dopo la penalità, non va oltre il 6° posto.
Si chiude così la prima metà di campionato, con Fabio Quartararo sempre più leader del mondiale. Prossimo appuntamento in Austria ad agosto!
I primi 15 classificati:
Luca Lazzaro
Fonte foto: Alex Farinelli
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Nasce a Catania nell’ottobre del ’98. Muove i primi passi nello sport alla tenera età di 6 anni, iniziando a giocare a calcio. Abbandona successivamente il mondo del pallone intorno alla maggiore età per concentrarsi negli studi. Grazie alla complicità del padre e dei fratelli maggiori, inizia ad appassionarsi al motociclismo; ma è dalla mamma che prende la vocazione della scrittura. Diplomatosi al liceo linguistico Principe Umberto di Savoia, decide di proseguire la sua formazione frequentando il corso di laurea in Scienze e Lingue per la comunicazione Internazionale affinché possa realizzare il sogno di diventare giornalista sportivo. Amante del mondo hi-tech, della fotografia e della musica, senza distinzione di genere alcuno. Una sua peculiarità? Adora l’arancione. Un difetto? Il suo lieve disturbo ossessivo compulsivo, una lama a doppio taglio che lo conduce dritto al suo motto: «Una cosa o la fai bene, o non la fai.»