In Argentina per la MotoGP è stata corsa contro il tempo. L’aereo cargo contenente le moto dirette a Termas de Río Hondo, infatti, è rimasto bloccato per qualche giorno a Mombasa, in Kenya. Per i meccanici, la notte tra venerdì e sabato è stata un incubo. Al sabato tutto si è risolto nella riprogrammazione degli eventi: prove libere e qualifiche a distanza di poche ore.
Non tutto il male vien per nuocere: Takaaki Nakagami (positivo al Covid-19 fino a giovedì), grazie al tampone negativo e al ritardo nella consegna delle moto, riesce a prender parte al GP argentino piazzandosi decimo in griglia.
Marc Márquez, dopo l’incidente in Indonesia, resta a riposo. Nonostante ciò, filtra ottimismo in casa Honda. L’episodio ripresentatosi di diplopia sembra meno grave del previsto e pare ci sia margine per il suo ritorno già ad Austin. In Argentina, a farne le veci, è Stefan Bradl. Il tedesco, però, delude: parte ultimo.
La MotoGP in Argentina non smette di regalare sorprese: un sontuoso Aleix Espargaró firma la prima storica pole di Aprilia in MotoGP. Per lo spagnolo è la terza in MotoGP; le prime due sono arrivate nel 2014 su Yamaha e nel 2015 con Suzuki. È record: nessun pilota prima d’ora aveva guadagnato le sue prime tre pole positions con tre moto diverse. Chiudono la prima fila le Ducati di Jorge Martín e Luca Marini.
In seconda fila Pol Espargaró tiene alto lo stendardo Honda davanti all’Aprilia di Viñales. A seguire, la Yamaha di uno sfortunato Fabio Quartararo: una strana traiettoria di Miller in Q2 lo condanna alla 6ª casella (l’australiano è stato poi penalizzato di tre posizioni: 14°). In terza fila, invece, le due Suzuki di Rins e Mir (come spesso accade, una dietro l’altra) e Johann Zarco.
In generale, escluso Marini, molto male gli italiani. Alte le aspettative su Pecco Bagnaia, che, però, non va oltre la 13ª casella. Questione di feeling? La nuova Desmosedici non convince il talento torinese? O sarà, forse, la troppa pressione dopo la firma del rinnovo? Ancora tanti appuntamenti in calendario per scoprirlo.
La domenica pomeriggio argentina inizia al cardiopalma in Moto3 con una lotta all’ultimo sorpasso tra Dennis Foggia e Sergio García, con lo spagnolo che ha la meglio all’ultima curva. In Moto2, Celestino Vietti domina ancora e sigla la sua seconda vittoria nel giro di tre gare, prendendo sempre più margine in ottica mondiale.
Alle 20.00 italiane scatta la MotoGP:
Jorge Martín, contrariamente a quanto visto gli scorsi GP, parte come una saetta. Lo spagnolo della Pramac, grazie ad un’accelerazione impressionante, prende il comando della corsa. Subito dietro, la straordinaria Aprilia di Aleix Espargaró.
A perdere molto terreno alla partenza è Fabio Quartararo: l’iridato esce fuori dalla top ten già dai primi giri. Insieme a lui, male anche le partenze di Viñales e Zarco.
Dopo pochi giri, Jorge Martín e Aleix Espargaró creano un piccolo gap sul gruppetto composto da Pol Espargaró, Rins, Marini e Mir in lotta per il 3° posto.
Johann Zarco, al sesto giro, in curva 2, perde l’anteriore, finendo sulla ghiaia. Problemi anche per Dovizioso, costretto a passare dai box per un problema tecnico post-partenza. Medesima sorte per la Yamaha di Franco Morbidelli costretto al ritiro a causa di una foratura. Weekend nero per la casa di Iwata.
Da segnalare un ottimo Pecco Bagnaia: il pilota di punta di Borgo Panigale, sorpasso dopo sorpasso, si porta poco lontano dalla zona podio.
Superata la metà gara, arriva il dramma in casa Honda: Pol Espargaró lancia sulla ghiaia la sua RC213V, mandando in frantumi un ottimo weekend fino a quel momento. Ne trae beneficio Rins, il quale vede sempre più consolidata la sua 3ª posizione. Pista libera per la sua Suzuki: ampio margine sia avanti che dietro.
Ad otto giri dal termine Aleix Espargaró tenta l’affondo per il primato: Jorge Martín gli concede il sorpasso ma non esita nell’approfittare di un lungo per rimettere subito le ruote avanti. Ed è solo l’inizio di una bellissima bagarre tra i due spagnoli. Aleix spinge la sua Aprilia come un forsennato cercando il sorpasso, andando spesso lungo. Sorpassi e controsorpassi tra i due, con il pilota Aprilia sempre più deciso: vuole vincere. E si prende la prima posizione.
Al penultimo giro cade sfortunatamente anche Fabio DiGiannantonio che orbitava appena fuori dalla zona punti.
Ultimi due giri da qualifica per Aleix Espargaró: prende margine su Jorge Martín e taglia il traguardo compiendo un capolavoro sportivo. Una vittoria che entrerà nella storia del collettivo Aprilia e del singolo Aleix Espargaró. Per entrambi, è la prima vittoria in MotoGP. Adesso è ufficiale, la casa di Noale non è più una piccola. Grazie al lavoro svolto la scorsa stagione, poi consolidato quest’anno, è arrivato il traguardo tanto atteso.
Un eccellente Martín fa secondo; Rins, spettatore non pagante di uno straordinario duello, chiude il podio. In Argentina suona la Marcha Real: in terra latina il podio è tutto iberico. Una gara capolavoro che ci porta con la testa già ad Austin.
I primi 15 classificati MotoGP:
Luca Lazzaro
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