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F1, spettacolo e polemiche in Arabia Saudita: vince Hamilton
05 Dicembre 2021
Formula 1

F1, spettacolo e polemiche in Arabia Saudita: vince Hamilton

Home » Voci di Sport » Formula 1 » F1, spettacolo e polemiche in Arabia Saudita: vince Hamilton

Un Gran Premio che resterà negli annali della Formula 1 quello disputato in Arabia Saudita.

Spettacolo e polemiche: a Jeddah non è mancato proprio nulla, per la gioia dei milioni di appassionati.

A trionfare, alla fine, è stato Lewis Hamilton, al culmine di un duello leggendario con Max Verstappen, secondo al traguardo con la sua Red Bull: tra i due, davvero, se ne sono viste di tutti i colori, con la sgradevole ingerenza del direttore di gara Michael Masi.

Terzo Valtteri Bottas, bravo a bruciare proprio in volata l’Alpine di Ocon, quarto. Ricciardo porta la McLaren al quinto posto, davanti a Gasly. Le Ferrari, sfortunate nella dinamica della gara, si devono accontentare del settimo posto di Charles Leclerc e dell’ottavo di Carlos Sainz: il terzo posto nella classifica costruttori, in ogni caso, dovrebbe ormai essere al sicuro.

LA GARA

Pronti-via, tutto sembra filare liscio nelle prime fasi: Hamilton mantiene la prima piazza, seguito da Verstappen e Bottas. Anche a centro gruppo lo start è regolare, con Leclerc che perde qualche posizione e Sainz, partito sedicesimo con le gomme più dure, in risalita con diversi sorpassi.

Al 9°giro, però, Mick Schumacher spalma la sua Haas sulle barriere: vettura distrutta, pilota illeso ma costretto all’inevitabile ritiro.

Viene richiamata la Safety Car, che resta in pista per ben 4 tornate.

In molti ne approfittano per rientrare ai box e smarcare l’obbligo del cambio gomme: tra di essi ci sono Hamilton e Bottas, rispettivamente primo e secondo.

Max Verstappen, invece, tenta l’azzardo, decidendo di proseguire e issarsi così al primo posto dietro la vettura di sicurezza.

Una scelta strana del box Red Bull, che avrebbe potuto penalizzare in teoria la corsa del fuoriclasse olandese.

Tuttavia, incomprensibilmente, il direttore di gara Michael Masi decide di far esporre la bandiera rossa, interrompendo di fatto la gara.

Jackpot totale per Max, che acquisisce così la leadership del Gran Premio, potendo cambiare le gomme e partire dalla pole alla ripartenza.

Arrabbiatissimo, invece, il 7 volte campione del mondo: rabbia comprensibile poichè, stando alle immagini, la barriera centrata da Mick Schumacher risultava perfettamente rimessa a posto.

Dopo svariati minuti di attesa, la gara riprende. Verstappen mantiene la prima posizione in modo rocambolesco, tagliando la prima chicane e compattando il gruppo nelle prime due curve per difendersi allo strenuo da un indemoniato Hamilton.

Il numero 44 perde la posizione a sorpresa da Ocon, ritrovandosi terzo, ma qualche secondo dopo ecco l’inevitabile patatrac.

Nel traffico, infatti, Leclerc tampona la Red Bull di Perez costringendolo al ritiro: nella mischia arriva a tutta velocità anche Mazepin, il quale non accorgendosi del rallentamento generale impatta violentemente contro la Williams di George Russell.

Altra bandiera rossa, ennesimo show di Masi. Di fronte alle lamentele Mercedes, con i tedeschi che chiedevano sanzioni per la manovra al limite dell’olandese, il direttore di gara, in procinto di comminare la sanzione al pilota Red Bull, decide invece di offrire clamorosamente agli austriaci un accordo, che viene accettato: Verstappen ripartirà dalla terza posizione alle spalle di Ocon (incredibilmente in pole) e Hamilton.

Scorrono i minuti, poi via alla terza partenza di giornata.

E’ proprio in questo momento che Max decide di sfornare un capolavoro, probabilmente destinato a restare negli almanacchi di questo sport.

Allo spegnimento dei semafori, l’olandese decide di prendere la traiettoria più interna, sfilando sia Ocon che Hamilton già dopo pochi metri.

Apoteosi Verstappen, primo: inizia il duello con Hamilton, capace di sbarazzarsi poco dopo di Ocon.

Fino alla fine della corsa i due rivali si marcano, con fastidiose virtual safety car a rompere la tensione per ripulire il tracciato dai tanti detriti sparsi per le svariate carambole.

A 10 giri dal termine, Lewis prova la zampata vincente, ma Verstappen alla prima curva taglia nuovamente e resta davanti.

“Questo è pazzo”, urla via radio il fenomeno di Stevenage, chiedendo l’ennesima sanzione verso l’avversario.

La Red Bull decide così di comunicare al proprio pilota di ridare la posizione, ma Verstappen s’inchioda nel settore centrale: Hamilton, distratto o forse avvisato in ritardo, non fa in tempo ad accorgersene e tampona la macchina griffata 33.

Ennesimo, clamoroso, colpo di scena di una domenica davvero indimenticabile.

Alla fine, Vertstappen decide di far passare Hamilton, controsorpassandolo subito dopo, scatenando l’ilarità di Totò Wolff inquadrato ai box.

Lewis, a pochi giri dal termine, riesce poi a superare Verstappen, a cui la direzione gara commina 5 secondi di penalità per il taglio alla prima curva con cui era riuscito a difendersi per la seconda volta.

Hamilton vola così’ verso il traguardo, conquistando una vittoria fondamentale in ottica mondiale, impreziosita anche dal giro veloce che gli vale il punticino aggiuntivo.

Verstappen deve accontentarsi della seconda posizione, davanti all’altra Mercedes di Bottas, terzo dopo aver battuto in volata l’ottimo Esteban Ocon (quarto). Le Ferrari? Praticamente mai inquadrate, terminano il GP dell’Arabia Saudita in settima posizione con Charles Leclerc e in ottava con Carlos Sainz, ipotecando il terzo posto costruttori davanti alla McLaren (quinta con Ricciardo e decima con Norris).

Tutto si deciderà, dunque, ad Abu Dhabi.

Lì’, all’ultimo round, i due sfidanti si presenteranno a pari punti: 369.5 Hamilton, 369.5 Verstappen.

Chi arriverà davanti all’altro, signori e signore, sarà il nuovo campione del mondo di Formula 1.

Daniele D’Alessandro

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
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