Ferrari va in confusione con i pit stop e la RedBull porta a casa un primo e un terzo posto tutt’altro che sperato al via del GP di Monaco. Da questo punto parte un ragionamento, cosa avrebbe potuto fare il muretto box? Partendo dall’assunto che chi è davanti non deve inventarsi nulla e al limite copiare chi è dietro, stavolta questa affermazione andava parzialmente smentita. Sainz da inizio gara ha detto di voler fare Wet-Hard ed c’avrebbe pure ragione. L’errore grossolano Rueda e sodali lo commettono con Leclerc richiamato per mettere le intermedie per poi farlo rientrare dopo qualche giro per le Hard.
Ferrari li perde la gara. Occhio quindi a giudicare lo spagnolo reo di aver rovinato la vittoria al monegasco e alla Ferrari, piuttosto concentriamoci sul fatto che ai box hanno completamente cannato il momento delle soste. Le gare scorrono e gli errori si stanno ripetendo, non va bene.
1) Sergio Perez, 10: Vince una gara dalle mille emozioni, fortunato con Latifi che rallenta Sainz il giusto che gli permette di essere davanti. Ma ai box RedBull hanno teso una bella trappola agli omologhi in rosso che non hanno saputo gestire una prima fila a Montecarlo. Seconda vittoria per il messicano, bravo bravo.
2) Carlos Sainz Jr., 8.5: Schietto schietto, mi è sembrato il più lucido di tutti ieri a valutare la situazione. Dai box arriva una chiamata chiaramente in ritardo al secondo giro quando ormai il messicano aveva ridotto il gap di oltre 4 secondi. Wet-Hard era la strategia giusta, è mancato il coraggio. Rueda avrà più di qualche mal di testa dopo Monaco.
3) Max Verstappen, 8: Audentes fortuna iuvat dicono i latini e con questo back to back l’olandese ha forse rimesso in pari il conto con la fortuna. Soffre tutto il weekend ma alla fine aumenta di poco il vantaggio e agguanta un podio totalmente insperato.
4) Charles Leclerc, 9: La qualifica è un autentico capolavoro così come la prima parte di gara dove gestisce le difficoltà di guidare sul bagnato. La confusione ai box gli nega la gioia di vincere in casa anche se lui avrebbe potuto imporsi ed evitare un pit stop che è risultato inutile.
5) George Russell, 8: Ormai non è più una sorpresa ed è sempre lì a ridosso dei primi pronto a sfrutta una occasione qualora arrivasse.
6) Lando Norris, 7.5: Alle prese ancora con noie fisiche non era al top della forma e tutto sommato vive un pomeriggio tranquillo rispetto ai suoi compagni di avventura. Continuo.
7) Fernando Alonso, 8: Una locomotiva, nel senso che era in testa a un gruppo di 5-6 macchine tutte in fila dietro di lui che era impegnato con dei problemi sua monoposto. Ha gestito bene il momento e portato a casa una settima posizione che è oro colato in quelle condizioni.
8) Lewis Hamilton, 7: Finisce dietro al francese dell’Alpine che si trova a gestire le temperature della sua power unit e perde contatto con il gruppo di testa. Piccolo appunto, nonostante andasse molto più veloce del pilota davanti l’inglese non è riuscito a portare nessun vero attacco.
9) Valtteri Bottas, 7.5: Concreto ancora una volta e veloce a tratti. In una gara dalle mille variabili e soste il finlandese porta ancora una volta la sua monoposto a meta. Vasseur sarà sicuramente contento.
10) Sebastian Vettel, 8: Merita un voto alto per un sorpasso clamoroso su una Alfa Romeo tra Rascasse e Anthony Noghes. Arriva a punti una gara interminabile e complicata.
11) Pierre Gasly, 6: A tratti paga l’azzardo di mettere le intermedie prima di tutti ma a Monaco non passi e appena arrivato dietro al gruppo non è riuscito a massimizzare la sua scelta. Peccato.
12) Esteban Ocon, 6.5: La sua gara sarebbe stata anche migliore di quanto dica la classifica finale e chi scrive reputa eccessiva la penalità inflitta al francese che aveva terminato la sua gara in nona posizione.
13) Daniel Ricciardo, 6: Prima il botto pauroso in FP, poi le difficoltà in qualifica, il futuro dell’australiano è sempre più incerto sebbene scada a fine 2023.
14) Lance Stroll, 6: Che rischio nei giri di formazione quando bacia i guardarail a Massenet.
15) Nicholas Latifi,6: Come sopra ma al Fairmont. Condizioni difficili che solitamente lo esaltano. Non stavolta.
16) Guanyu Zhou, 6: Ci ha provato a superare Tsunoda alla Chicane del porto ma perde l’auto ed il controllo successivo è da paura.
17) Yuki Tsunoda, 6: Bada più a non far danni e sinceramente si rivela la scelta giusta.
18) Alexander Albon, 6: Non la sua migliore gara.
I RITIRATI
Mick Schumacher, 5: Condizioni difficili per tutti ma è l’unico che si è schiantato contro le barriere. Sta bene e questo è l’importante.
Kevin Magnussen, 6: Alla fine si ritira per problemi alla power unit Ferrari ma peccato perchè aveva la zona punti a portata di mano
Antonio Maimone
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Classe 1990, fin da piccolo viene soprannominato “Attila” per la sua vivacità. Si laurea in Comunicazione Pubblica e Giornalismo e collabora “Sicilians” da qualche anno. Si narra che la prima parola che il piccolo Antonio abbia detto non sia stata papà o mamma, ma Ayrton Senna. Amante di tutti gli sport ma le quattro ruote sono il suo primo grande amore. La sua frase? “Dammi 3 parole: freno frizione acceleratore”