Poteva essere una festa Ferrari. Questo tribolato week-end, invece, si traduce ancora una volta nell’ennesima vittoria della Mercedes: le stelle d’argento si laureano campioni del mondo per la sesta volta nel mondiale costruttori. Hamilton è terzo dopo una bella battaglia finale con Vettel. Bottas, invece, vince, firmando una grandissima vittoria nel sol levante. Il finlandese è bravo prima a sfruttare le incertezze delle rosse in partenza, poi a mantenere con tanta solidità un primo posto insperato. Vettel viene graziato dalla FIA per una chiarissima falsa partenza, Leclerc e Verstappen invece si fanno protagonisti di un incidente evitabile. Molto bene le Renault, risalite dopo delle qualifiche disastrose. Bene anche Albon e Sainz, rispettivamente quarto e quinto.
Al pronti via, come detto, è un disastro Ferrari. Peggio della falsa partenza di Vettel fa Leclerc, arrivato al contatto con Verstappen con entrambi che dicono sin da subito addio ai sogni di gloria in terra nipponica. Leclerc concluderà sesto: forse il miglior risultato possibile, viste le condizioni della vettura. Verstappen invece sarà costretto a segnare un altro 0 in classifica. L’incidente verrà poi valutato nei prossimi minuti dai commissari di gara.
Entrambi i giovani sono quasi nel fondo della classifica, ma ad avere la meglio sembra essere il monegasco, che dopo il pit-stop recupera tanto. L’olandese, invece, come già anticipato è costretto al ritiro al giro 16. La rabbia esce da tutti i suoi pori ma per una situazione del genere c’è ben poco da dire, con la parola che va lasciata sempre a chi di competenza. La Ferrari continua a raccogliere senza seminare: doveva essere un facile dominio dopo la qualifica di 5 ore fa, d’altronde chi parte in prima fila a Suzuka ha sempre la meglio. Ancora una volta la Ferrari va contro tutte le statistiche e a vincere davanti a tutti è ancorauna freccia d’argento.
Vettel viene anche graziato dai già citati commissari, che hanno avuto e avranno tanto da fare per questo GP. La falsa partenza del 5 viene considerata entro i parametri di tolleranza della FIA. Meglio così, anche se parliamo dell’ennesimo via buttata all’aria, dopo una gran qualifica. Da segnalare la gara strepitosa di Sainz, che si mantiene sul quarto posto con una vettura al dir poco inferiore rispetto alle big 3.
Vettel si ferma al giro 17, mentre alla tornata successiva è il turno di Bottas. Entrambi escono senza problemi, ma con strategie differenti: per Bottas è gomma gialla con una strategia a una sosta, mentre il ferrarista va per le rosse, quindi con un pit in più in programma. Al giro 22 rientra Hamilton e la classifica recita: Bottas, Vettel, Hamilton e uno strepitoso Sainz. Poi Albon, che recupera tanto terreno, Ricciardo (grande rimonta la sua), Leclerc (che rientrerà al giro 26, per il secondo pit), Kvyat, Norris e Gasly.
Il monegasco è autore di una bella rimonta: rientra in undicesima piazza e uno dopo l’altro supera tutti i piloti fino all’ottavo piazzamento. Vettel continua ad anticipare il gruppone nei pit, rientrando al giro 32, mentre 5 giri più tardi è il turno del leader della corsa. Nel frattempo Leclerc continua a strappare applausi arrivando al ridosso del sesto posto. Bene anche Albon che si ferma al giro 34 rientrando da quarto. Una gran gara la sua, con gli apici di Honda che ringraziano.
Hamilton, fermatosi al giro 22, è leader della gara a 15 giri dal termine. Le sue gomme sono in condizioni ottimali e continua a far segnare giri record uno dopo l’altro. Alla fine, la decisione che i mattinieri di questa domenica aspettavano, arriva al giro 43: dentro Lewis, che esce in terza posizione dietro Sebastian Vettel. Con Leclerc sesto la casa di Stoccarda sarebbe già campione del mondo, ma l’inglese dà prova di tutta la sua cattiveria agonistica attaccando insistentemente Vettel durante gli ultimi giri.
Siamo al giro 48 e da lì fino alla fine 9 campionati del mondo mettono in atto un valzer dalle mille emozioni. Il tedesco riesce a tenere il 44 in curva 1 già al primo tentativo. La Mercedes non ha molti punti in cui attaccare, l’ex RB lo sa e cerca di sfruttare la vettura al meglio durante la prima e l’ultima curva, punti critici. Stesso spartito anche per i giri 49, 50 e 51, con Vettel che sfrutta anche i doppiati. Al giro 52 sono entrambi attaccati, ma l’inglese molla un po’ e sembra non voler rischiare il costruttori, che arriva alla bandiera a scacchi.
Pugno al cielo per Bottas, che vince la gara numero 6 della sua carriera. Poi Vettel ed Hamilton a completare il podio. Qualche minuto dopo la fine la FIA comunica che il Gran Premio viene congelato al giro 52 con la top 10 completata nel seguente ordine: Albon, con il suo miglior risultato in carriera, Sainz, Leclerc, Ricciardo, Gasly, Perez e Hulkenberg. Il messicano, nono, sembra dunque aver confermato il suo piazzamento, perso nei fatti dopo il brutto incidente proprio del giro 52.
Per la Mercedes arriva dunque il sesto titolo costruttori di questa incredibile era. Wolff & co. eguagliano i tempi d’oro della Ferrari. Tempi in cui la rossa era capace di vincere addirittura durante il tour europeo. Tempi in cui Schumacher, Todt e Brawn davano vita a un team da sogno. Tempi lontani, al dir poco, per l’attuale team, capitanato da Binotto. La domanda è sempre la stessa: con una prima parte di stagione maggiormente positiva si poteva davvero lottare per il titolo? Al momento resta difficile rispondere, anche perchè i problemi sorti negli ultimi GP sono sotto gli occhi di tutti. 8 pole position non possono tradursi in sole 3 vittorie. Tra errori dei piloti, problemi di affidabilità e strategia sbagliate al muretto sono fin troppi i punti lasciato per strada. Tanti, tutti raccolti prontamente della Mercedes che oltre a dimostrarsi quasi perfetta da anni è sempre lì pronta a cogliere qualunque occasione utile.
Francesco Mascali
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Articoli di proprietà di Voci di Città, rilasciati sotto licenza Creative Commons.
Sei libero di ridistribuirli e riprodurli, citando la fonte.
Proprietario, editore e vice direttore di Voci di Città, nasce a Catania nel 1997. Da aprile 2019 è un giornalista pubblicista iscritto regolarmente all’albo professionale, esattamente due anni dopo consegue la laurea magistrale in Giurisprudenza, per poi iniziare la pratica forense presso l’ordine degli avvocati di Catania. Ama viaggiare, immergersi nelle serie tv e fotografare, ma sopra tutto e tutti c’è lo sport: che sia calcio, basket, MotoGP o Formula 1 non importa, il week-end è qualcosa di sacro e intoccabile. Tra uno spazio e l’altro trova anche il modo di scrivere e gestire un piccolo giornale che ha tanta voglia di crescere. La sua frase? «La vita è quella cosa che accade mentre sei impegnato a fare altri progetti»