Circa una settimana fa la notte del Draft NBA ha tenuto incollati allo schermo innumerevoli appassionati del mondo della pallacanestro statunitense, curiosi di conoscere i nomi dei sessanta cestisti che avrebbero avuto la fortuna di essere selezionati e di conoscere l’epilogo della lotteria che ogni anno sforna talenti dal sicuro avvenire e predestinati che non riescono a rispettare le aspettative e a gestire le inevitabili pressioni. Non c’è dubbio sul fatto che sia stato uno dei Draft con più talento degli ultimi anni, con tanti tra i selezionati che danno l’impressione di essere già pronti per un palcoscenico prestigioso e complicato qual è quello della lega di basket più importante del mondo. Al Barclays Center di Brooklyn non sono mancate le emozioni, in pieno stile NBA: in attesa che i nuovi arrivati possano mettersi in mostra nella Summer League – torneo in cui le franchigie sono rappresentate da cestisti con tre o meno anni da professionisti – diamo un’occhiata a quelle che sono state le sessanta scelte, focalizzando la nostra attenzione sulle prime due, ossia il playmaker e guardia classe ’98 Markelle Fultz e il playmaker classe ’97 Lonzo Ball, selezionati rispettivamente dai Philadelphia 76ers e dai Los Angeles Lakers.
#1 MARKELLE FULTZ – «Voglio essere la prima scelta assoluta al Draft, vincere il titolo di Rookie of the Year e di MVP». Bastano queste dichiarazioni, in risposta alle provocazioni nemmeno troppo velate di Lonzo Ball, a rendersi conto di che tipo di personaggio sia Markelle Fultz, playmaker e guardia che è stato accontentato in occasione del recente Draft, venendo selezionato con la prima scelta assoluta dai Philadelphia 76ers, precedendo proprio il sopracitato Lonzo Ball. Markelle è nato ad Upper Marlboro, nel Maryland, il 29 maggio 1998 e si è messo in mostra con i Washington Huskies, con cui ha raggiunto una più che positiva media di 23,2 punti e 6 assist, risultando però soltanto una goccia di classe e talento in un oceano di risultati mediocri, che hanno impedito agli Huskies di prendere parte al torneo NCAA. Da sempre abituato a dare il massimo e far parlare di sé in positivo in ogni attività in cui si districa, durante il secondo e il terzo anno del college è cresciuto di ben diciassette centimetri ed ha attirato l’attenzione di numerosi college per le sue qualità tecniche e fisiche che lasciavano presagire che Fultz avrebbe raggiunto livelli altissimi in tempi relativamente brevi.
Che il 19enne che si appresta a debuttare in NBA con i Philadelphia 76ers avesse le stimmate del campione, del resto, non c’erano dubbi. Dopo una sola annata al college, peraltro con risultati individuali più che positivi, Fultz è pronto per il grande salto nella lega cestistica statunitense, dove potrà confrontarsi con gli altri rookie che cercheranno di far valere il proprio potenziale e con innumerevoli nomi d’autore e potrà inoltre affiancare tanti altri giovani talenti in quel di Philadelphia, tra cui Joel Embiid, Jahlil Okafor, Ben Simmons e Dario Šarić. L’ex Washington Huskies ha un’imponente stazza fisica, caratteristica che gli permette di essere particolarmente imprevedibile in ogni zona del campo, coniugando al meglio la fase difensiva e quella offensiva. In attacco è particolarmente devastante in virtù delle capacità di mandare a canestro i compagni con assist geniali o di crearsi dal nulla lo spazio per rendersi pericoloso con giocate di pregevole fattura. Insomma, il repertorio di Fultz è a dir poco completo e il ragazzo di Upper Marlboro sembra essere già pronto per stupire sin da subito sui parquet di NBA.
#2 LONZO BALL – Figlio dell’ex giocatore di football LaVar Ball, il giovane Lonzo Anderson è nato ad Anaheim, in California, il 27 ottobre 1997 ed è già famoso da tempo per alcuni episodi controversi, come la messa in commercio delle sue scarpe a circa 500 dollari e le dichiarazioni a metà tra l’arroganza e la fiducia incondizionata da parte di suo padre, che in seguito alla chiamata di suo figlio da parte dei Los Angeles Lakers con la seconda scelta assoluta ha dichiarato che Lonzo riuscirà a riportare immediatamente i gialloviola ai playoff e che spera – o meglio, che è sicuro – che gli altri suoi due figli, LiAngelo e LaMelo (attualmente al liceo), possano compiere lo stesso percorso del loro fratello maggiore. Al di là dei tanti enigmi che aleggiano attorno a un personaggio ancora tutto da decifrare e che, apparenza a parte, lascia
intravedere tanta umiltà e voglia di imparare (in primis dalla leggenda Magic Johnson, che lo ha definito il nuovo volto dei Lakers), in molti sono curiosi di vedere presto all’opera Ball sul parquet dopo l’ottimo percorso al college con UCLA (67,3% di tiri liberi realizzati e 55,1% di tiri da due).
Lonzo Ball ha sempre avuto i tratti del predestinato ed è stato abile nel non lasciare che le sue qualità tecniche restassero fini a sé stesse, dando sempre il massimo e trascinando UCLA – l’Università di Los Angeles – a un record di ben 31 vittorie e 5 sconfitte, riuscendo a chiudere la stagione con una media di 14,6 punti, 6 rimbalzi e 7,6 assist a partita, risultando un vero e proprio punto di riferimento del suo gruppo. Alto 198 cm per 86 kg, Lonzo Ball sa essere letale in contropiede e può dire la sua anche in fase difensiva, seppur avendo ancora tanto lavoro da fare per migliorare alcune sue caratteristiche tecniche. Abile anche nel tiro da tre e nello sfornare una quantità industriale di assist per i compagni grazie alla sua ottima visione di gioco, il suo è uno stile di gioco piuttosto particolare quanto rimunerativo, contraddistinto da una meccanica di tiro alquanto inusuale: Ball, infatti, è solito tirare da tre anche molto prima della linea da tre punti, dando importanza più alla buona riuscita della conclusione che al distacco dal canestro e in questo lo aiuta la sua immensa gamma di tiro (41,2 % di tiri da tre messi a referto).
Dennis Izzo
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Coordinatore editoriale di Voci di Città, nasce a Napoli nel 1998. Nel 2016 consegue il diploma scientifico e in seguito si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Tra le sue tanti passioni figurano la lettura, i viaggi, la politica e la scrittura, ma soprattutto lo sport: prima il calcio, di cui si innamorò definitivamente in occasione della vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 in Germania, poi il basket NBA, che lo tiene puntualmente sveglio quasi tutte le notti da ottobre a giugno. Grazie a VdC ha la possibilità di far coesistere tutte queste passioni in un’unica attività.
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