Non accenna a placarsi il caos in casa Juventus. Dopo la sospensione di Paul Pogba per doping, infatti, i bianconeri devono fare i conti anche con il caso di Nicolò Fagioli, il cui nome è finito nel registro degli indagati della Procura di Torino per aver effettuato delle scommesse su piattaforme illecite. Lo rivela La Stampa in edicola questa mattina, che rende noto anche ciò a cui potrebbe andare incontro il calciatore classe 2001, che rischia una squalifica di tre anni per aver fatto accesso a siti illegali e, dunque, violato il Codice di Giustizia Sportiva. L’indagine della Procura di Torino, che ha informato la FIGC lo scorso 30 agosto, riguarda un giro di scommesse, sportive e non, su piattaforme illecite.
Un reato che generalmente si estingue con il pagamento di una sanzione, ma che nel caso dei calciatori prevede naturalmente procedure ben diverse. Come stabilisce l’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva, l’ordinamento federale fa espresso divieto ai calciatori ed ai tesserati in genere di effettuare qualsiasi tipo di scommessa al fine di trarne profitto. Questo anche in una prospettiva di garanzia del regolare svolgimento delle gare e dei campionati. La violazione del divieto comporta l’inibizione o una squalifica di almeno tre anni e un’ammenda non inferiore a 25.000 euro.
Cresciuto nel vivaio della Juventus, con cui ha messo insieme sin qui 45 presenze, 3 reti e 6 assist tra tutte le competizioni, debuttando il 27 gennaio 2021 in maglia bianconera, Fagioli rappresenta il presente e soprattutto il futuro della Vecchia Signora, che negli ultimi anni piuttosto tribolati si è aggrappata in particolare modo al talento dei più giovani per porre le basi per un futuro radioso. L’indagine della Procura di Torino, in questo senso, rischia di compromettere e non poco il suo graduale e al contempo notevole percorso di crescita e di affermazione con la Juventus, che in questi ultimi mesi, tra la penalizzazione in classifica e la sospensione di Pogba, ha avuto non poche gatte da pelare.
Dennis Izzo
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