Anche questo Natale volge al termine, e come sempre, le festività natalizie, belle o brutte che siano state per le popolazioni di tutto il mondo, son riuscite a elargire calore attraverso l’unione di familiari e amici, e lo scambio di doni. E con la vecchina che vola sulla scopa per regalare dolcetti e carbone ai “bambini buoni e cattivi”, si chiude ufficialmente il Natale 2019. Di chi stiamo parlando? Naturalmente, della Befana, che come recita il proverbio, “l’Epifania, tutte le feste porta via!”. In realtà, però, la celebrazione dell’Epifania – come riporta diredonna – abbraccia anche alcune tradizioni di cui non tutti sono a conoscenza, esaltandone, quindi, importanza e memoria. Di seguito, otto chicche da sapere sulla nostra cara Befana.
Come tutti sappiamo, l’Epifania si celebra il 6 gennaio, data in cui si ricorda anche la venuta dei Re Magi, nella grotta in cui nacque Gesù, al fine di offrire Lui oro, incenso e mirra. Non a caso, proprio la parola “Epifania” significa “Manifestazione”. Tuttavia, ciò nonostante, in molte parti del mondo la Befana si identifica esclusivamente con le calze piene di dolciumi e/o carbone.
La tradizione del regalare carbone, molto probabilmente, deriva dall’usanza dell’imperatore Aureliano – dopo aver indetto, allo stesso tempo, la cosiddetta festa del Sole il 25 dicembre – di far bruciare un tronco di quercia per dodici giorni fino al 6 gennaio. Dal carbone ricavatone, si traevano le conclusioni di che tipo di anno sarebbe stato, fortunato o meno.
Si racconta che, durante i dodici giorni su detti, la dea Diana volasse, insieme ad altre donne, nel cielo con lo scopo di rendere maggiormente fertile il terreno addetto a coltivazioni e raccolti.
Per molto tempo, i doni della Befana equivalsero alla frutta di stagione, come arance, mandarini e noci, al contrario di oggi in cui è completamente sparita l’usanza in questione. Nondimeno, infatti, l’Epifania è particolarmente legata al mondo agreste.
Come su citato, la Befana è l’emblema delle calze piene di cioccolatini e dolcetti vari, soprattutto per i bambini, i quali associano la tenera vecchietta proprio alle calze tanto attese.
Nel Lazio, durante l’Epifania, usanza vuole che si svolgano parecchie fiere culinarie.
In altre regioni, invece, la tradizione è quella di scambiarsi regali, fra adulti, più umili rispetto a quelli ricevuti il 25 dicembre.
In generale, con la Befana, giacché si conclude il Natale appena vissuto, come sappiamo vengono rimossi anche luminarie, albero, presepe e addobbi vari in tutte le case.
E come si attesero i Re Magi che portassero doni al piccolo Gesù, anche noi aspettiamo, impazienti, l’arrivo del prossimo Natale.
Anastasia Gambera
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