L’estate ci ha definitivamente salutati e l’inesorabile arrivo dell’autunno,rende indispensabile mettersi alle prese con il temutissimo ‘cambio di stagione’. Una pratica spesso odiata che, in pochi minuti, trasforma la tua camera in un’esplosione di vestiti e ti pone davanti a una questione esistenziale: ma lo scorso anno cosa indossavo? E così, ci si ritrova con un armadio stracolmo di abiti e accessori, a cui non vogliamo rinunciare, ma che sappiamo non indosseremo più. Se leggendo ti sei ritrovata nella stessa situazione, la soluzione ai tuoi problemi potrebbe essere uno swap party!
Probabilmente barattare oggetti personali è una pratica che senti lontana dal tuo way of life e non ti sei mai azzardata a scambiare qualche tuo abito con delle sconosciute, ma oggi è tutto molto più semplice e divertente. Lo swap party è una moda tutta americana che sta dilagando a Milano.
Scambiare capi griffati al prezzo di un aperitivo: è questo il mantra che guida l’intero progetto. Nella città lombarda ci sono diversi gruppi che organizzano occasioni d’incontro e di baratto, ma il più conosciuto è Swap in the City. Le fondatrici sono Roberta Zumbo e Raffaella Berna, rispettivamente avvocato e architetto. Roberta, dopo un’esperienza negli Stati Uniti,in cui è entrata in contatto con i suoi primi swap, ha deciso di organizzarli anche in Italia. «É un modo intelligente e divertente per riciclare abiti e rifarsi l’armadio a costo zero» racconta.
Gli swap party sono delle vere e proprie feste in cui, donne tra i 20 e i 55 anni, tra un sorso di drink e qualche patatina, si scambiano vestiti senza mettere mano al portafoglio. Sempre Roberta racconta che inizialmente gli incontri erano organizzati a casa di amiche, invece ora le location sono diventati bar e locali pubblici. La maggior parte delle partecipanti è iscritta a una mailing list, mentre tutte le altre si informano tramite la pagina Facebook.
Le regole, però, sono rigide per tutte: puoi portare al massimo 12 capi di qualsiasi natura o colore, ad esclusione di jeans, pantaloni bianchi, biancheria intima e tutto ciò che non è in ottimo stato. Dopo aver ispezionato il tuo “bottino” le organizzatrici assegneranno a ogni prodotto un’etichetta-qualità: cheap (se non è di marca ed è di cotone), medium (se ha una qualità maggiore) e infine expensive (se è un tessuto di pregio o se è di marca). Questo, inoltre, ti aiuterà a scambiare i tuoi oggetti con altri della stessa fascia o valore. Gli swap party, così, sono riusciti a dare un nuovo significato al termine ‘baratto’. Oggi, separarti da vestiti che non hai mai indossato potrebbe farti guadagnare un capo originale e, chissà, anche qualche nuova amica.
Alessia Mingori
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