Cartone, metallo o plastica, quanti di noi hanno almeno una volta “assaporato” a tavola il caratteristico retrogusto del materiale con cui è stato realizzato il contenitore di alimenti o bevande? Sebbene la nostra indole ci porti ad accusare e inveire contro il produttore dell’alimento, è opportuno sapere che spesso i responsabili dell’origine dello spiacevole evento sono da ricercarsi altrove. Qui di seguito vi illustriamo alcune delle più comuni cause e le modalità per impedire il manifestarsi dello sgradevole sapore di packaging.
La dura verità è che frequentemente l’origine di questo fenomeno è riconducibile proprio a noi stessi; in particolare una poco corretta conservazione dell’alimento attiva una serie di meccanismi con ovvie conseguenze a danno delle caratteristiche nutrizionali nel prodotto. Inoltre, è necessario mettere in chiaro che la percezione del tipico pungente sapore non è da attribuire a una notevole quantità di sostanze potenzialmente rilasciate dalla confezione in condizioni particolari, bensì alla spiccata sensibilità dei recettori posti sulla lingua in grado di rilevare anche minime tracce di sostanze.
I problemi riguardanti le confezioni realizzate in cartone sono da imputare alle caratteristiche intrinseche del materiale d’assorbire e, pertanto, rilasciare verso l’interno l’odore delle sostanze con cui sono entrate in contatto. A differenza del più comune retrogusto di plastica tipico di bottiglie e contenitori in genere, quello metallico non è strettamente legato a un potenziale rilascio di residui metallici da parte del packaging, piuttosto a reazioni chimiche innescate da meccanismi degradativi dell’alimento stesso.
Al fine di evitare il manifestarsi di tali spiacevoli fenomeni e la relativa compromissione delle caratteristiche sensoriali dell’alimento, è necessario seguire alcuni semplici consigli. In primo luogo, occorre fare particolare attenzione alle temperature; infatti, uno shock termico sopraggiunto durante il trasporto del prodotto verso casa o una conservazione a elevata temperatura possono danneggiarlo notevolmente. Poi, occorre evitare sia un’esposizione diretta dell’alimento ai raggi del sole che il contatto con l’ossigeno ambientale, dovuto a una scorretta chiusura della confezione dopo l’apertura. Infine, attuate in casa vostra il principio del first in first out, cioè disponete gli alimenti in ordine tale da consumare prima quelli acquistati in precedenza e solo dopo quelli meno prossimi alla scadenza; in tal modo trarrete il duplice vantaggio di evitare alterazioni del prodotto e magari risparmiare qualche euro.
Dott. Renzo Pierpaolo Turco
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