Il 2020, nonostante la pandemia, la quarantena e la paura di uscire, ha regalato al gossip tantissime celebrità e i loro piccoli nascituri. Noi donne comuni grazie ai social abbiamo seguito con gioia le maternità di tantissime donne influencer (e non solo) con i loro pancioni.
Abbiamo visto la modella Ashley Graham, Clio Zammatteo, in arte Clio Makeup, Cameron Diaz, la supermodella Gigi Hadid e la cantante Katy Perry con il suo selfie-scandalo a quattro giorni dal parto.
Ma il post-parto, per le donne sotto i riflettori, è diverso dalla nostra pancia flaccida, le nostre smagliature, i nostri kili in più? Tutte cose che ci fanno ricordare che non abbiamo un personal trainer personale o una palestra in casa.
No, come donne, si è uguali. Il cambiamento fisico ed emotivo è lo stesso. Dunque, quello che cambia è come lo si affronta.
Infatti Michele Cucchi, psichiatra, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano ci spiega che: «Per stare bene bisogna iniziare a lavorare su se stessi, corpo e mente devono trovare un proprio equilibrio. In una società come quella odierna, molto legata alla perfezione, ci sono condizioni di disagio, depressioni post-parto derivati dal problema dell’immagine corporea e dell’apparenza estetica. Queste fragilità possono caratterizzare alcuni soggetti carenti di autostima e che faticano ad accettarsi per come sono».
Questa visione e aspettative sul corpo femminile crea alle donne la così detta “ansia da taglia 40”. Le donne “comuni” vedendo canoni estetici basiti su vitini stretti, corpi esili e gambe da favola, fa crescere in loro ammirazione e desiderio di emulazione che la vita spesso distrugge con la sua realtà.
Forse per eliminare un po’ di divario, ci vorrebbe il coraggio di Katy Perry quando dimostrò ai suoi followers com’era davvero dopo il parto. Oppure come Chiara Ferragni che si fa fotografare a poco più di un mese dalla nascita del suo primo figlio con un top che le mette in mostra la pancia.
Io amo perché il mio corpo è sempre in evoluzione diceva Alda Merini. Dunque, forse il segreto è tutto qui: vedere quell’evoluzione come qualcosa di positivo.
Nicole Rastelli
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