Tradizioni culinarie, riti propiziatori, spettacoli pirotecnici e manifestazioni popolari: ogni angolo del pianeta sceglie il suo modo originale per salutare l’anno vecchio e dare il benvenuto a quello nuovo.
L’abitudine di celebrare il Capodanno affonda le radici nella Roma di Giulio Cesare quando, con l’avvento del Calendario Giuliano, il primo gennaio si usava scambiarsi miele, fichi e datteri come auspicio di fortuna e felicità.
Da allora in poi, la notte di San Silvestro, magico ponte tra il vecchio e il nuovo anno, viene festeggiata ovunque con tradizioni diverse e talvolta davvero curiose.
L’augurio di prosperità si esprime quasi sempre sulle tavole imbandite: lenticchie in Italia e fagioli in Argentina; dodici chicchi d’uva per gli spagnoli e dodici frutti rotondi anche per i filippini. In Svizzera, la fortuna è invocata gettando a terra gelato alla crema. In Estonia, sono d’obbligo sette pasti in modo da iniziare l’anno con la forza di sette uomini.
Tuffarsi nell’anno nuovo non è solo una metafora. In alcuni Paesi, anche a latitudini proibitive, è abitudine compiere tuffi propiziatori. In Danimarca, allo scoccare della mezzanotte, si salta a piè pari da una sedia; in Olanda, ci si tuffa nelle acque gelide del Mar del Nord per poi rifocillarsi con una fumante zuppa d piselli. Decisamente scenografico il tuffo collettivo a Ystad, in Svezia, travestiti da cowboys e dame del Settecento. Si fa il bagno anche sul lago Balaton in Ungheria e sulla storica spiaggia di Dunkirk nel nord della Francia. A Coney Island, i newyorkesi si radunano a migliaia per tuffarsi nell’oceano, non prima di aver soffiato ed espresso un desiderio all’interno di una conchiglia gigante.
“Rumorosa” la tradizione danese di spaccare stoviglie sulla porta degli amici più cari. In Irlanda, si battono pagnotte sulle pareti domestiche. In Argentina, si lacerano vecchi indumenti e se ne lanciano i brandelli dalle finestre. Cipolle di buon augurio vi accolgono sull’uscio di casa dei greci.
Assolutamente suggestive le celebrazioni in alcuni villaggi del Cile, dove si attende l’alba del nuovo anno dormendo nei cimiteri.
Intorno alla mezzanotte, le campane dei templi buddisti in Giappone rintoccano per ben 108 volte, tanti quanti sono i peccati dell’uomo, con lo scopo di purificare e rigenerare.
A Capodanno non possono certo mancare i colori portafortuna: rosso per la biancheria intima in Italia, rosa per le ragazze argentine in cerca d’amore. Rigorosamente bianco l’outfit dei brasiliani per i festeggiamenti sulla spiaggia di Copacabana.
Festose e chiassose alcune parate musicali oltreoceano. Calypso e costumi sgargianti per la Junkanoo Parade alle Bahamas. Re e regine, indiani, guerrieri e vagabondi per la Mummers Parade (Corteo dei Pagliacci) di Philadelphia.
Per ogni Capodanno che si rispetti, giochi pirotecnici annunciano il nuovo anno sullo sfondo di scenari d’eccezione. Succede nella baia dell’Opera House di Sydney, sotto il Burj al Arab di Dubai o ai piedi della Table Mountain di Città del Capo.
In Cina e Tailandia il Capodanno si celebra in periodi diversi dell’anno, ma non per questo è meno spettacolare. Ricordiamo le migliaia di lanterne levate in cielo nella baia di Taiwan o la battaglia di gavettoni nelle strade di Bangkok.
Concludiamo questa carrellata con un rito tipico di Messico, Ecuador e Colombia, dove ci si riversa in strada portandosi dietro valigie vuote, simbolo di un nuovo anno ricco di viaggi e avventure. Nella contingenza attuale, così critica e incerta, vogliamo adottare questa immagine quale perfetto auspicio di ritorno alla normalità. Per riprenderci finalmente il mondo e non dover più viaggiare con la fantasia.
Un brindisi sincero al 2021.
Assunta Saragosa
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